La mozione finalizzata a garantire una maggiore tutela dell’area del Sauco, ad Agropoli, non è stata ancora inoltrata al ministero competente benché sia stata votata all’unanimità più di tre mesi fa. A segnalarlo il consigliere comunale Raffaele Pesce, che in consiglio comunale avevo proprio chiesto maggiore attenzione per questa zona.
La mozione
Il consiglio comunale agropolese aveva dunque approvato un atto con cui fa voti al Ministero della Cultura per «estendere il vincolo archeologico sull’intera area interessata dalla villa romana» e «programmare ed effettuare una idonea campagna di scavo, nonché una campagna archeologica subacquea nell’area marina del Vallone».
L’approvazione risale all’ottobre scorso ma “Ad oggi, nonostante mie due sollecitazioni formali, la mozione non è stata trasferita al Ministero competente. Non c’è tempo da parte dell’amministrazione per predisporre una lettera di accompagnamento ed inoltrarla al MiC”, fa presente Pesce. Il consigliere comunale assicura che l’attenzione sul caso resterà alta.
Il Sauco
Nell’area del Sauco di Agropoli oggi è possibile vedere il muro in blocchi di arenaria messi in opera senza malta. Esso racchiude una superficie di 2700 metri quadri (45 m est-ovest, 60 m nord-sud). Qualcuno ha ipotizzato anche che si trattasse di un santuario ma i materiali ritrovati nelle campagne di scavo confermerebbero l’ipotesi di un insediamento a carattere residenziale e non religioso.
I sondaggi eseguiti ne hanno messo in luce solo la parte centrale, quella padronale. Nessuna traccia, per ora, della parte rustica. Qui dovevano essere ubicati i torchi per olio e vino e i silos per il grano.
La villa romana
L’ipotesi è quindi della presenza di una Villa medio-repubblicana. Non si conosce per quest’epoca (200 a.C.) nessun’altra villa così importante come quella del Sauco. Infatti tutti gli altri esempi di simili costruzioni che si citano per i secoli IV e III a.C. non hanno un aspetto così monumentale.