Agropoli, Pesce accusa: «Lido Azzurro scempio previsto e annunciato»

Il consigliere comunale torna a parlare delle spiagge: «Per la terza estate si utilizzano fondi da buttare a mare»

Di Carmela Di Marco

«Lido Azzurro e Licina: scempio previsto e annunciato». Il consigliere comunale di Agropoli, Raffaele Pesce, torna a commentare lo stato in cui versano le spiagge della città. Problemi di erosione costiera ma soprattutto lo spiaggiamento della posidonia anche quest’anno rappresentano una problematica.

Le accuse alla politica

«In questo disastro ambientale, nato dalla ipotesi sconsiderata di un porto travestito da barriera antierosione – afferma Pesce – c’è l’inadeguatezza di una visione politica che crede di poter far tutto.
Pur sapendo che si è eletti per amministrare, ritengo che le opere a grande impatto ambientale e paesaggistico debbano essere discusse non solo con i tecnici della materia specifica, ma con l’intera popolazione. Tornare indietro è estremamente difficile. La popolazione locale ha legami affettivi anche col paesaggio, ama il paese, questo assolutamente non viene tenuto in conto
».

Emergenza in vista dell’estate

All’orizzonte c’è la stagione estiva ormai imminente e la priorità è la rimozione della posidonia: «Si avvicina la terza estate per l’amministrazione, lieta per il residuo di oltre 80.000,00 euro da “buttare a mare”, letteralmente, sul vecchio finanziamento regionale di oltre mezzo milione.
Qual è la visione, la prospettiva per il futuro? Non si sa!».

Il futuro

Il consigliere comunale, poi, indica la strada: «Bisogna convivere con la posidonia, c’è poco da fare, dal momento che la pianta (non alga) è indice di mare pulito.
Il grande accumulo, la montagna creata, resterà al suo posto alla Marina.
Continuare a prelevare, accumulare e, a distanza di tempo, riaffondare, posidonia secca spiaggiata e sabbia, dal momento che la vagliatura lascia il tempo che trova, non è la soluzione.
Bisogna intervenire sulla causa al Lido Azzurro, abbassando almeno il livello della barriera ed accorciando il pennello fluviale, per esempio».

«Pensare solo all’oggi e non al domani non è politica», conclude l’esponente del gruppo Liberi e Forti.

Condividi questo articolo
Exit mobile version