Il PUAD, ovvero il Piano di utilizzazione del demanio marittimo, approda in consiglio comunale. Se ne parlerà ad Agropoli e sarà questa la prima assise di un comune del Cilento costiero ad occuparsene. La richiesta di trattare l’argomento porta la firma di Raffaele Pesce, Massimo La Porta, Elvira Serra, Bruno Bufano e Gerardo Santosuosso, espressione, almeno ufficialmente, della minoranza.
La richiesta dei consiglieri
«I consiglieri chiedo la convocazione di un consiglio comunale a breve termine inserendo all’ordine del giorno osservazione al Puad», si legge nella missiva indirizzata al presidente del Consiglio Comunale Franco Di Biasi.
La posizione delle associazioni
Nei giorni scori era stata Lia Amato, rappresentante per il Cilento del Coordinamento Nazionale Mare Libero, a sollevare la questione sul Puad.
Entro il 6 marzo, infatti, sarà possibile presentare le osservazioni al piano regionale ma nessun comune costiero a sud del Sele – neanche Agropoli – ha informato i cittadini circa questa possibilità e sulle opportunità e le criticità del Puad. Di qui l’appello alle forze politiche affinché facessero la loro parte.
«Nei prossimi giorni ci attiveremo per fare tavoli informativi sul PUAD e spiegare ai cittadini quali sono le criticità di questo PUAD e come formulare ed inviare osservazioni entro il 6 marzo», avevano annunciato dal coordinamento.
Il PUAD
Il PUAD, elaborato di concerto tra le Direzioni Generali Governo del Territorio, per la Mobilità, e per le Politiche Culturali e il Turismo, rappresenta il Piano di utilizzazione delle aree del demanio marittimo con finalità turistico-ricreative
Gli aspetti più rilevanti della Disciplina introdotta dal PUAD sono:
- la definizione dei contenuti del Piano Attuativo di Utilizzazione delle Aree del Demanio marittimo che devono elaborare i comuni costieri;
- la previsione di aree di libera e gratuita fruizione nella misura non inferiore al 30% della lunghezza degli arenili e del 30% delle altre superfici demaniali utilizzabili a fini di balneazione;
- la definizione dei requisiti per la classificazione degli stabilimenti balneari (da 1 a 4 stelle).