Nuova richiesta di chiarimenti sui lavori in corso sul litorale di San Francesco. Dopo Legambiente è il consigliere comunale Raffaele Pesce a tornare sulla questione e a presentare una nuova richiesta di accesso agli atti.
Le richieste del consigliere Pesce
Con una nota indirizzata agli uffici comunali chiesta “l’intera documentazione comprensiva dei pareri acquisiti, con o senza prescrizioni”. Non solo: ai funzionari è stato chiesto di relazionare sulle opere, sui lavori in corso, “soffermandovi sulle modalità dell’esecuzione degli stessi, se effettuati a regola d’arte, come da progetto, a norma di legge, e previa acquisizione dei relativi pareri, nonchè sui controlli posti in essere”.
Chiesti chiarimenti anche sulle autorizzazioni demaniali. “Quanto sopra, con specifico riferimento alla assoluta necessità di dover utilizzare una metodologia di intervento così impattante e distruttiva del fondale marino interessato, ricadente, tra l’altro, in area parco”, scrive Pesce.
“La richiesta di essere autorizzati allo scarico del materiale sulla spiaggia sita alla località San Francesco di Agropoli, previo spostamento in ambiente sommerso di un limitato quantitativo di sedimenti costituenti il fondale, in aree ad esso contigue, per consentire l’avvicinamento del mezzo marittimo nella zona di deposito, in relazione al raggio di azione della gru di bordo non risulta affatto motivata – prosegue Pesce – Come non motivata, di conseguenza, si ritiene l’autorizzazione al trasporto via mare mediante moto pontone, dalla zona di carico fino alla zona di deposito, con temporaneo spostamento, ove indispensabile per consentire l’avvicinamento del moto pontone, del materiale in ambiente sommerso, di un limitato quantitativo di sedimenti dovuto al fenomeno gravitativo in atto”.
La situazione oggi
A margine di un sopralluogo Pesce non esita a parlare di “totale distruzione e stravolgimento irreversibile del fondale marino interessato dai lavori di spostamento di un quantitativo tutt’altro che limitato di sedimenti costituenti il fondale stesso, benché fosse prevista la realizzazione di una pista sterrata sia per movimentare i mezzi da cantiere che per conferire i materiali di cui si prevede il bisogno provvisoria da monte a valle, per l’esecuzione degli stessi lavori”.