È ormai chiaro che le vie dello shopping ad Agropoli non sono più quelle del centro, almeno nel periodo invernale. C’è chi lo imputa all’isola pedonale e chi all’assenza di un’offerta commerciale adeguata con corso Garibaldi e piazza Vittorio Veneto che pullulano di bar, negozi etnici e pochi altri coraggiosi negozi che diversificano l’offerta.
Il centro di Agropoli langue
Sono ben lontani i tempi in cui era la piazza il punto di riferimento per gli acquisiti e il luogo di ritrovo per giovani e adulti, così come quelli in cui durante il periodo natalizio le presenze aumentavano a considerevolmente. Segno dei tempi che cambiano? Certamente. Ma anche di scelte scellerate (o mancate scelte) della politica locale.
L’isola pedonale, come detto, per qualcuno d’inverno andrebbe abolita per favorire le presenze e lo shopping. Ma è soltanto uno dei problemi. Negli anni nessuno ha pensato ad un piano commerciale ed oggi proliferano in centro negozi fotocopia (su tutti indiani che vendono gli stessi prodotti e che non certo rappresentano un attrattore). Il colpo di grazia è arrivato con il nuovo piano sosta. I parcheggi liberi o senza limitazioni si contano sulle dita di una mano e lo stesso Landolfi dove è stata introdotta la sosta automatizzata è ormai disertato dagli utenti considerati anche i disagi vissuti all’indomani della sua attivazione.
Le osservazioni del consigliere Raffaele Pesce
Proprio al parcheggio Landolfi fa riferimento il consigliere comunale Raffaele Pesce nell’individuare una delle criticità del centro, lanciando qualche stoccata anche all’assessore Roberto Apicella che non manca di esaltare l’offerta commerciale agropolese della cui condizione invece si lamentano gli stessi esercenti.
«L’ho fatto notare in consiglio comunale a chi parla di Grande aggregatore commerciale e/o centro commerciale naturale – dice Pesce – Posso capire che il parcheggio sia a pagamento nelle serate estive, ma non negli altri periodi.
Il centro cittadino langue, così come le periferie e c’è chi da il benvenuto e plaude alle multinazionali, tra l’altro in un’area a vocazione agricola e turistica che dovrebbe puntare sulle proprie peculiarità millenarie.
Lo ribadisco, in un periodo nero per il commercio e per l’economia della maggior parte delle famiglie, le soluzioni adottate sono: strisce blu, parcheggi a pagamento, reviviscenza contravvenzioni annullate e/o archiviate.
Non mi sembra d’altra parte che l’amministrazione abbia lavorato per l’istituzione di un distretto commerciale, perdendo i finanziamenti previsti, e neppure per un degno piano commerciale comunale. Al contempo qualcuno enuncia dati senza fondamento, e per fortuna viene corretto da chi con i dati turistici ci lavora davvero».
Il grido d’allarme di Massimo La Porta
Anche l’altro consigliere di opposizione, Massimo La Porta, ha lanciato un grido d’allarme. «La realtà è davanti agli occhi di ognuno di noi, ho cercato nell’ultimo consiglio comunale del 30 Novembre 2023, di sensibilizzare l’amministrazione comunale Mutalipassi, purtroppo sono accecati e convinti che stanno amministrando bene la città! La città deserta non la vedono, questo è il segno, l’ennesimo, di una città che commercialmente è asfittica, in crisi, allo stato dei fatti con pochissime prospettive di ripresa. Tutta colpa della crisi della grande distribuzione? Dell’e-commerce? Chi è abituato a guardare anche fuori dalla nostra realtà si potrà rendere conto che non ovunque è proprio come da noi: tante città hanno reagito, la crisi c’è ma è arrivata anche la ripresa, il rilancio, l’inversione di tendenza. Evidentemente quelle comunità si sono date da fare, hanno progettato e realizzato. Allora è giusto che si faccia una seria riflessione su cosa sia stato fatto nel concreto». Così La Porta.