Imbarcazione danneggiata durante una mareggiata, il Comune non dovrà risarcire il proprietario. I fatti si sono verificati presso il porto di Agropoli e risalgono ormai al 2018; solo nei giorni scorsi, però, il Giudice di Pace si è pronunciato sulla vicenda.
La vicenda
L’Ente cilentano fu citato in giudizio dal proprietario di un natante a vela con l’obiettivo di ottenere un risarcimento dei danni subiti. Durante una forte mareggiata del marzo di quasi sei anni fa, infatti, una cima dell’ormeggio collegata alla catenaria sommersa si ruppe; la poppa dell’imbarcazione, quindi, andò a collidere ripetutamente con il pontile in cemento restando danneggiata. Secondo il proprietario il Comune di Agropoli era responsabile in quanto l’ormeggio era sprovvisto della cima di sicurezza. Di qui la richiesta di 5200 euro a titolo di risarcimento.
La difesa dell’Ente
L’Ente, rappresentato e difeso dall’avvocato Diego Tajani, ha eccepito di non aver mai assunto l’obbligo di custodia nei confronti dell’assegnatario del posto barca, contestando quindi ogni responsabilità essendo l’evento dannoso attribuibile unicamente alle condizioni meteo – marine di quel giorno. Una circostanza, questa, interpretabile da sentenze dei giudici della Cassazione che la difesa ha riportato all’attenzione del giudice e confermata dallo stesso regolamento per le concessioni dei posti barca che garantisce il solo diritto al godimento dello specchio acqueo.
La decisione dei giudici
«Ne consegue che la responsabilità dell’ormeggio in sicurezza del natante ricadeva esclusivamente a carico dell’assegnatario, a nulla rilevando la mancata fornitura della cima di sicurezza», scrive il giudice Massimo Apicella.
Di qui la scelta di rigettare la domanda. Per il Comune, quindi, una decisione importante sia per evitare esborsi economici che in caso di ulteriori contenziosi.