Agropoli: il parco giochi di via Carmine Rossi sarà venduto. Diventerà un parcheggio

Polemiche per la scelta dell'amministrazione comunale di Agropoli di cedere il parco giochi di via Carmine Rossi

Di Ernesto Rocco
Agropoli: il parco giochi di via Carmine Rossi sarà venduto. Diventerà un parcheggio

Con l’approvazione del bilancio, l’amministrazione comunale di Agropoli ha definito anche il piano delle alienazioni, che include la messa in vendita di beni pubblici a privati interessati. Tra questi figura il parco giochi di via Carmine Rossi.

La storia del parco giochi di via Rossi

Realizzato durante il primo mandato del sindaco Franco Alfieri, il parco doveva offrire un luogo di svago ai bambini tra il centro cittadino e il borgo antico. Tuttavia, nel corso degli anni, l’area è stata trascurata e vandalizzata, cadendo in completo degrado.

Nel 2021, l’amministrazione Coppola ha tentato, senza successo, di ottenere fondi dal Mibact per la riqualificazione dell’area in collaborazione con un’associazione. Ad oggi, il parco di via Carmine Rossi versa in stato di abbandono, con problemi di infiltrazioni d’acqua che si estendono anche ai locali sottostanti.

Invece di pianificare un recupero definitivo, l’amministrazione Mutalipassi ha incluso l’area tra quelle da alienare.

Critiche e richieste

Il consigliere comunale Raffaele Pesce contesta questa decisione: «In zona inedificabile furono realizzati dei garages in virtù di una convenzione che sottoponeva l’edificazione alla cessione del lastrico solare al Comune per fini di pubblica utilità. Il Comune vi impiantò un mini parco giochi, unico del centro storico, anzi del centro, benché molto piccolo. Non è stata pressoché mai effettuata alcuna seria manutenzione. Atti vandalici e frequentazioni notturne si sono ripetute. Svariate, negli anni, le mie richieste di manutenzione e di controllo, anche con videosorveglianza, riportate pure sui quotidiani a tiratura provinciale. Nulla!».

«Ora questa amministrazione decide di cedere a privati il lastrico per un valore di 16.000 euro circa, proponendolo nel piano triennale di alienazione come “parcheggio” e non nella reale situazione di parco giochi abbandonato e strutturalmente non accessibile agli autoveicoli.
L’incapacità di gestire un bene porta alla scelta di disfarsene
– prosegue – Richiederò l’intera documentazione edilizia, la convenzione, l’atto pubblico di cessione, una relazione sull’avvicendamento nelle responsabilità, politica e funzionale, per la manutenzione, costo dell’attrezzatura abbandonata, valore dei garages realizzati e venduti grazie alla convenzione», conclude Pesce.

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