Una interrogazione al presidente del consiglio comunale di Agropoli, al sindaco, agli assessore, al comandante della Polizia Municipale e al segretario comunale per chiedere chiarimenti sui proventi derivanti da sanzioni amministrative pecuniarie. Nel maggio scorso, infatti, la giunta ha stimato introiti per 5,5 milioni di euro: 2,2 provenienti da infrazioni al codice della strada elevate dal personale di Polizia Municipale, 1,1 da proventi recuperati in autotutela da accertamenti di infrazione debitamente notificati e poi archiviati e annullati con procedure errate e 2,2 derivanti da raddoppio importo originario di verbali non pagati.
I dubbi del consigliere comunale
La previsione è stata poi inserita nel bilancio approvato dal consiglio comunale. I dubbi di Pesce sono relativi ai presunti proventi recuperati in autotutela. L’esponente del gruppo Liberi e Forti, infatti, chiede per quale ragione gli stessi «nell’ultimo bilancio siano posti tra i residui attivi benché all’atto della votazione del rendiconto e del bilancio di previsione gli accertamenti risultassero ancora archiviati e annullati».
L’interrogazione
Come si intende procedere sulle somme fondate su accertamenti archiviati e annullati? Quali procedure si adotteranno? Questi gli interrogativi di Pesce.
Il rischio concreto, insomma, è che siano state inserite nel bilancio somme che l’Ente non sarà mai in grado di recuperare.
Il consigliere del gruppo Liberi e Forti chiede dunque chiarimenti sul caso e al comandante della polizia municipale di Agropoli di certificare il numero di verbali emessi, le somme corrispondenti, il numero di verbali notificati e poi archiviati e annullati.