Agropoli, celebra la festa della Madonna del Carmine. Ecco il programma dei festeggiamenti e le leggende legate al culto della Vergine

Agropoli, celebra la festa della Madonna del Carmine. Ecco il programma dei festeggiamenti e leggende legate al culto della Vergine

Di Angela Bonora

La comunità di Agropoli si prepara a festeggiare la Madonna del Carmine.
Domani, 15 luglio, alle ore 18:00 si terrà la Santa Messa e a seguire pellegrinaggio dell’immagine della Madonna del Carmine per le vie della parrocchia: Via Cennetiello, Via Frascinelle, Via Difesa e Via Fuonti.
Il 16 luglio, la Santa Messa Solenne si terrà alle ore 18:30 e a seguire ci sarà la processione per le seguenti vie del territorio: Via Madonna del Carmine, Via Taverne, Via Lombardia, Via A. De Gasperi, Via D. Alighieri e si ritornerà presso Via Madonna del Carmine. Al termine della processione, spettacolo di fuochi pirotecnici.

Ecco il programma dei festeggiamenti

Il 16 luglio, le celebrazioni Eucaristiche si terranno nei seguenti orari: 06:00, 07:00, 08:00, 09:00, 10:00, 11:00. Alle ore 12:00 si terrà la Supplica alla Madonna e alle ore 18:30 si terrà la Santa Messa e a seguire la processione.

Alle ore 21:30 presso il piazzale antistante alla Chiesa si terrà lo spettacolo musicale con Valentina Montone “Da Nord a Sud del Mondo”.

La storia e le leggende legate al culto della Beata Vergine Madonna del Carmelo

La piccola chiesetta dedicata al culto della Beata Vergine del Carmine, è ubicata nella frazione omonima nella zona sud di Agropoli. Circa l’origine del culto in Agropoli, si tramanda che sin dal 1700 i Baroni de Conciliis di Torchiara, proprietari di un vasto latifondo in località dei Piani, avessero presso il giardino della loro casa di campagna; una piccola cappella in cui si celebrava la messa domenicale, nella cui nicchia collocarono una statua della Vergine del Monte Carmelo.

Pian piano il piccolo edificio sacro, divenne insufficiente a contenere un numero sempre più alto di devoti, coloni e contadini soprattutto per la lontananza dalle loro case, approfittavano di tale chiesetta per poter assistere alle sacre funzioni.

La decisione di trasferire la statua da Agropoli a Torchiara, dove si sarebbe edificata una chiesa più grande, scatenò un forte malcontento presso la popolazione locale; fino all’ultimo si oppose a tale provvedimento. In occasione del trasferimento, giunta la processione sul luogo dove oggi sorge la chiesa, la Statua della Vergine divenne talmente pesante che fu impossibile proseguire il cammino.

Vani furono i ripetuti tentativi di ripartire e il tutto fu interpretato quale volontà della Madonna di rimanere in terra di Agropoli, diventando con il tempo la protettrice delle campagne e delle messi. La costruzione della chiesa, come tante nel territorio cilentano ha l’ingresso che guarda ad oriente: quasi a ricordare il legame imperituro con quel mondo orientale che le popolazioni locali conobbero ed apprezzarono, in occasione dell’arrivo dei Monaci Basiliani fuggiti da Bisanzio nel 726 D.C. a causa delle persecuzioni iconoclastiche .

La figura, alquanto grassoccia come l’iconografia occidentale predilige, con il Bambin Gesù quasi sempre adagiato sulla mano destra, presenta comunque l’affinità con quella bizantina che contempla sempre il Gesù Bambino nella mano sinistra (la parte del cuore).

Dalla mano destra invece lascia oscillare un abitino, ossia un pezzo di stoffa al quale si attribuiscono poteri miracolosi. Detti abitini venivano benedetti innanzi alla statua della Madonna per poi essere devotamente portati al collo dai fedeli per un periodo alquanto lungo a seconda del voto fatto.

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