Agropoli, accusato di calunnia: chiesta condanna per il comandante della polizia municipale

Redazione Infocilento
Tribunale di Salerno

Il Pm presso il Tribunale di Salerno, ha chiesto la condanna ad un anno e quattro mesi per il comandante della polizia municipale di Agropoli, Antonio Rinaldi, a processo per calunnia. I fatti contestati risalgono a diversi anni fa e riguardano l’imprenditore di Capaccio Paestum Alberico Cafasso (allora Rinaldi era in servizio nella città della piana del Sele).

Le accuse

Quest’ultimo, secondo la dichiarazione fornita in fase d’indagine, lamentava di aver ricevuto da Rinaldi, dopo un controllo alla sua azienda, la richiesta di danaro al fine di insabbiare eventuali irregolarità e, al diniego, di essere stato pedinato ed intimorito da un agente della polizia municipale di Capaccio Paestum e da un agente dell’allora forestale a bordo di un’auto privata. Cafasso denunciò il tutto alla polizia.

Rinaldi, ha sempre smentito fermamente le accuse asserendo che Cafasso avesse dichiarato il falso. È proprio su questo che il giudice è stato chiamato a decidere. Il Pubblico Ministero ha chiesto la condanna per Rinaldi, accogliendo le tesi della parte civile, dall’avvocato Michele Avallone.

Soddisfatti sono Avallone e il suo assistito: «Per me oggi si è compiuto un passo importante nella direzione della verità e di una giustizia giusta, che esiste e nella quale non bisogna mai smettere di crederci – le parole di Cafasso – sono sempre più convinto che lavorare con coraggio e abnegazione, senza mai cedere ad alcun tipo di compromesso e senza mai abbassare la testa, darà sempre i suoi frutti. Ho vissuto anni da incubo, temendo di vedere infangata una vita di sacrifici e di un lavoro duro, che ho sempre svolto nel rispetto dei miei principi e della mia famiglia. Aspetto oggi la sentenza di ottobre con la consapevolezza che a prevalere, in ogni ambito, sarà sempre l’onestà». 

Il comandante della polizia municipale a agropolese, difeso dall’avvocato Michele Sarno, punta all’assoluzione come già avvenuto nei precedenti procedimenti in cui era stato coinvolto in passato nello svolgimento delle sue funzioni.

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