Sarebbe già in appalto il progetto per la realizzazione del Museo del Parco Archeologico di Elea-Velia, dopo un finanziamento milionario. Non un museo di superficie, ma sotterraneo, in galleria. Non mancherebbe molto all’avvio dei lavori di adeguamento della galleria dismessa delle ferrovie, che già da vari anni accoglie in casse stipate i reperti di Elea- Velia.
L’uso del condizionale è d’obbligo, perché assenti comunicazioni ufficiali e risposte alle istanze depositate presso gli enti competenti. Per tali ragioni Codacons Cilento, presieduta dall’avvocato Bartolomeo Lanzara, ha diffidato, fra gli altri, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
L’idea museale fra diffide ed interrogazioni
Negli ultimi 3 anni, l’idea di finanziare un museo sotterraneo del Sito Unesco, Parco Archeologico di Elea-Velia, accorpato da qualche tempo a quello di Paestum, ha fatto letteralmente rizzare i capelli all’associazione consumatori e a molti politici, parlamentari, comitati e cittadini che si sono uniti per contrastare l’idea. Meglio impiegare quegli 8 milioni circa nella realizzazione di una struttura in superficie, più dignitosa ed accessibile per quel patrimonio archeologico che giace ancora in casse, che mai ha visto la luce.
Da qui una serie di diffide, interrogazioni e mozioni parlamentari firmate da circa 50 senatori, all’oggetto la contestazione dell’impiego di 7.660.000 euro per il recupero e la realizzazione di uno spazio museale in una galleria dismessa. No anche all’idea di creare una sorta di viaggio virtuale, con visita alla galleria a bordo di un trenino su rotaia.
Il silenzio degli enti
Nonostante i vari tentativi di chiarimento, non vi è stata alcuna risposta da parte degli enti, tantomeno della direttrice del Parco Archeologico Paestum- Velia, Tiziana D’Angelo.
Per tale ragione, Codacons Cilento ha rinnovato la diffida e chiede, in quale stato si trovino i reperti in galleria, quali le azioni di messa in sicurezza ed in che modo verrà utilizzato il finanziamento di 7.660.000 euro concesso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Si rinnova altresì il no al museo nell’ex galleria delle Ferrovie, già più volte espresso da 50 senatori, tra cui Margherita Corrado ed associazioni civiche .