Spigolatrice “costringe” lido a spostarsi di dieci metri, prosegue la polemica: «Aspetto rivisitazione della delibera»

Continua il dibattito sulla delibera del comune relativa all'area della Spigolatrice. Anche un Lido sarà "costretto a trasferirsi"

Di Maria Emilia Cobucci

L”affaire” Spigolatrice continua a far discutere a Sapri. Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha pubblicato una delibera che prevede la necessità di liberare il viale della Spigolatrice e il fronte mare da tutto ciò che impedisce a pieno la  visuale della statua. A farne le spese anche uno stabilimento balneare. L’atto secondo il gruppo SiAmo Sapri è di “vessazione nei confronti di un cittadino”.

Le motivazioni del provvedimento

Il sindaco Antonio Gentile aveva giustificato la deliberazione di giunta evidenziando che “Non è stato leso alcun diritto né tanto meno negata alcuna concessione demaniale. La richiesta è di traslare di 10 metri a destra e a sinistra della statua qualsiasi struttura ne possa impedire la visuale. È un concetto di decoro urbano”.

La replica di Nicodemo Giudice

Pronta la replica del consigliere di minoranza Nicodemo Giudice, coinvolto nella faccenda. “Ci tengo a rimarcare in maniera granitica che non mi sto vestendo nella maniera più assoluta della mia posizione di consigliere comunale. Sto tutelando la mia posizione di imprenditore – ha dichiarato Giudice – Nessun atto infatti è stato prodotto da parte mia e dal mio gruppo contro questa delibera. Io non ho bisogno della posizione di consigliere comunale per difendere il mio diritto acquisito dopo 30 anni di concessione demaniale. “Ho presieduto due consorzi in passato, di cui  uno di albergatori, e la mia visibilità ce l’ho grazie al mio lavoro. Ho troppo rispetto per lo Stato e per le sue istituzioni per sfruttare una pseudo posizione di vantaggio a fini personali e non capisco come si può affermare tutto ciò”.

Evidentemente il suo è un discorso politico vuoto di contenuti – prosegue – Mi sarei aspettato da parte della maggioranza la condivisione di tale progetto con tutti gli imprenditori interessati al fine di trovare la soluzione migliore. Il mio senso civico mi impone di rispettare l’ambiente e dunque traslare una struttura non è come spostare una costruzione fatta con i lego. Mi aspetto dunque una rivisitazione della delibera in senso migliorativo prevedendo una riorganizzazione dell’intera area” .

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