Il mondo della musica e del teatro piange la scomparsa di Roberto De Simone, avvenuta all’età di 91 anni. Nato a Napoli il 25 agosto 1933, De Simone proveniva da una famiglia di artisti. Intraprese giovanissimo lo studio del pianoforte, completando la sua formazione al Conservatorio San Pietro a Majella. Negli anni Cinquanta iniziò la sua carriera come concertista.
Fondatore e anima della Nuova Compagnia di Canto Popolare
Il decennio successivo segnò una svolta cruciale nella sua carriera con la fondazione, insieme a Eugenio Bennato, Carlo D’Angiò e Giovanni Mauriello, della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Il gruppo rivoluzionò l’approccio alla musica popolare del Sud Italia, rielaborando in chiave contemporanea pizzica, tarantella e tammurriata, e ottenendo un vasto successo.
Dal “concertismo” alla regia teatrale innovativa
A partire dagli anni Settanta, De Simone si dedicò progressivamente alla scrittura di opere teatrali e allo studio delle tradizioni popolari napoletane, culminando nella creazione de “La gatta Cenerentola” (1976), opera basata sulla fiaba di Giambattista Basile, che divenne un cult per la sua originalità e forza espressiva. La sua prolifica attività di regista teatrale lo consacrò come un innovatore del genere.
Il legame con il Cilento
Roberto De Simone aveva un forte legame con il Cilento. Nell’agosto del 2009, la Fondazione Giambattista Vico di Vatolla gli conferì la cittadinanza onoraria. Questa scelta fu un omaggio a un artista che, pur essendo profondamente legato a Napoli, si sentì spesso incompreso nella sua città natale, tanto da esprimere il desiderio di non essere sepolto lì. Come ricordò Vincenzo Pepe, Presidente della Fondazione Giambattista Vico, il Cilento, era pronto ad adottare De Simone come aveva fatto secoli prima con il grande filosofo. In quella occasione, gli fu anche consegnato il Premio Tracce 2009.