Accusato di concussione: la Cassazione assolve un carabiniere a Padula

Il carabiniere era accusato di aver richiesto risarcimenti direttamente a privati per danni causati alla sua auto

Di Federica Pistone

La Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna emessa in appello nei confronti di un carabiniere della Compagnia di Sala Consilina, accusato di concussione e tentata concussione nel Vallo di Diano.

I fatti

Il militare, assistito dall’avvocato Renivaldo Lagreca, era stato condannato in appello, ma la Suprema Corte ha accolto le argomentazioni del legale, scagionando di fatto l’appuntato di origine pugliese. I fatti risalgono a diversi anni fa, quando, secondo l’accusa, il carabiniere avrebbe richiesto risarcimenti direttamente a privati per danni causati alla sua auto.

L’avvocato ha contestato l’accusa di concussione, e la Cassazione ha dato ragione alla difesa, evidenziando che le “pressioni” del carabiniere erano state esercitate come soggetto privato e non nella veste pubblica. Di conseguenza, secondo i giudici, non si è verificato “l’abuso di potere”.

Nelle sei pagine della sentenza, la Cassazione ha esaminato i quattro motivi di ricorso presentati dall’avvocato Lagreca, concludendo per l’assoluzione dell’appuntato.

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