Accusato di aver soffocato e ucciso la badante modalva di 43 anni che assisteva l’anziana madre. La difesa di Gerardo Cappetta di Altavilla Silentina, punta a scagionarlo da quel delitto di cui era stato accusato due anni e mezzo fa. Era il settembre del 2020, infatti, quando i carabinieri della Compagnia di Eboli arrestarono il 50enne, ritenendolo il responsabile della morte di Snejana Bunaclea
Omicidio della badante: il caso
La badante moldava di quarantatré anni fu rinvenuta nel marzo precedente priva di vita all’interno di una vasca da bagno nell’abitazione di Altavilla Silentina dove, solo pochi mesi prima, aveva trovato alloggio ed impiego per prendersi cura di un’anziana signora.
Secondo le accuse Gerardo Cappetta l’avrebbe spinta con la testa nella vasca da bagno uccidendola. L’uomo, incensurato, era stato associato al carcere di Fuorni.
Le tesi della difesa
Ora secondo i consulenti della difesa dell’imputato la morte non sarebbe stata conseguenza di un femminicidio ma di una caduta accidentale.
Le lesioni sul corpo della badante, infatti, sarebbero compatibili con una caduta conseguente ad un malore, forse un attacco epilettico, patologia di cui la vittima soffriva.
Se la donna fosse stata uccisa dopo essere stata spinta con la testa nell’acqua sarebbero emerse lesioni al torace e alle ginocchia che non hanno avuto riscontro dall’autopsia.