Accesso negato agli esami universitari: l’appello del cilentano Christian Durso

Le parole di Christian Durso: «Siamo davanti all’ennesima ingiustizia: si rischia di negare il diritto alla studio a tutti»

Di Francesca Scola

«Sono un ragazzo che, sin dalla nascita, convive con una grave forma di disabilità. La mia richiesta è semplice: poter sostenere gli esami a distanza nelle università pubbliche». Queste le dichiarazioni di Christian Durso, un ragazzo cilentano di 32 anni a cui sarebbe stata negata la possibilità di sostenere online gli esami universitari. Il rifiuto alla sua richiesta è arrivato prima dall’Università Federico II di Napoli e poi dall’Università degli studi di Salerno. Un no che ha rappresentato un ostacolo al conseguimento della laurea. Ma Christian non si è lasciato scoraggiare e ha scelto, come già aveva fatto in precedenza per risolvere delle problematiche, di intraprendere una battaglia per consentire l’accesso da remoto a chi non fosse nelle possibilità di accedere fisicamente agli esami universitari.

Il sostegno dell’associazione Luca Coscioni

In questa battaglia il giovane cilentano è sostenuto a livello nazionale dall’associazione Luca Coscioni, che opera attivamente anche a livello internazionale per tutelare i ragazzi con disabilità. La sua richiesta è riuscita a raggiungere il Parlamento attraverso un’interrogazione del senatore Ivano Scalfarotto.

Il testo della richiesta riporta: «Il governo ha la possibilità di promuovere azioni nel rispetto delle norme che impediscono ogni forma di discriminazione verso studenti con disabilità, invitando gli atenei ad avvenire ad accomodamenti ragionevoli nei casi in cui situazioni oggettive e dimostrabili impediscano agli studenti di sostenere esami in presenza».

Le battaglie di Christian Durso

La battaglia di Christian contro le barriere architettoniche è ormai duratura e ha portato ad alcuni successi. Uno tra questi è stata l’eliminazione degli scalini di accesso al belvedere della Migliera, che impedivano l’accesso a persone con disabilità. Riguardo all’università il giovane ha detto: «mi piacerebbe studiare giurisprudenza e rendermi efficace nella rivendicazione dei diritti, ma non essendo autonomo negli spostamenti per me è impossibile prendere anche un pullman o un treno e questo non può e non deve fermarmi».

Christian e l’associazione si sono appellati anche alla Ministra dell’università Annamaria Bernini, a cui hanno inviato una lettera che non ha ricevuto risposta. «Siamo davanti all’ennesima ingiustizia: si rischia di negare il diritto alla studio a tutti» ha affermato il giovane.

«La richiesta di Christian, che è condivisa da molte persone con disabilità grave, residenti in piccoli comuni lontani dalle sedi universitarie, potrebbe essere accolta. Oltre all’utilizzo delle piattaforme online, per facilitare la frequenza, sarebbe possibile anche individuare degli istituti scolastici che servano da sedi d’esame con la presenza di personale scolastico e strumenti adeguati» ha sostenuto Rocco Berardo, coordinatore iniziative sulla disabilità dell’Associazione.

Questa battaglia ha l’obiettivo di supportare la collettività secondo Christian che, oggi, è impegnato nel rendere accessibili le spiagge cilentane.

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