Sono stati in centinaia a dare l’ultimo saluto al senatore Francesco Castiello, morto a Roma lo scorso 31 dicembre. In tanti hanno voluto rendergli omaggio, fin da ieri sera, presso la sala consiliare del comune di Vallo della Lucania, dove era stata allestita la camera ardente. Poco prima delle 11 il feretro è stato trasferito presso la vicina chiesa della Madonna delle Grazie, affollata in ogni ordine di posto.
La cerimonia funebre
Alle celebrazioni, presiedute dal vescovo Vincenzo Calvosa, oltre ai familiari erano presenti i rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, delle forze armate, delle associazioni. A rivolgere l’ultimo omaggio al senatore Castiello anche la vicepresidente del senato Maria Domenica Castellone. “L’ho conosciuto il giorno del mio ingresso nella diocesi – ha ricordato il vescovo durante l’omelia – Ci siamo incontrati per immaginare forme di collaborazione per la crescita della nostra comunità”. Poi ha tracciato un ritratto del senatore Castiello: “Era riconosciuto da tutti come un uomo appassionato del nostro Cilento, un vero uomo delle istituzioni. Spesso gli uomini che si occupano di politica sono visti con sospetto, se invece fatta con passione la politica può essere una forma per esercitare la carità cristiana”.
“Ringraziamo il senatore per l’attività svolta, il lavoro per i nostri territori, tante volte ha aiutato le nostre comunità. Un uomo attento, generoso e disponibile”, ha concluso. “Non avevamo dubbi sulla tua grandezza. Sei stato un grande uomo, con un grande cuore. Sempre pronto ad aiutare il prossimo. Fino all’ultimo hai pensato a tutti e tutto, hai mostrato la tua solita forza mentre il corpo ti stava abbandonando. Sei stato eccezionale anche nella malattia”, le parole delle figlie Mina e Sara.
Visibilmente emozionata la vicepresidente Castellone ha rammentato il suo legame di amicizia con Castiello descrivendolo come “Un esempio per tanti di passione, dedizione e onestà”. “Di Francesco porterò con me tanti ricordi. I suoi interventi in aula appassionati, la sua emozione quando vide partire quel treno che arrivava in Cilento (il Frecciarossa ndr) e per il quale si era battuto, le lettere che scriveva, la lotta contro l’autonomia differenziata e per il sud”.
“A tutti noi mancherà moltissimo, ma condividere questo pezzo di strada con lui è stato un grande privilegio”, ha concluso. Al termine della celebrazione il feretro è stato accompagnato da un lungo applauso e si è diretto verso il cimitero di Vallo della Lucania per il rito della sepoltura.