A Vallo della Lucania il primo impianto di un nuovo modello di Pacemaker Bicamerale senza fili, completamente intracardiaco

Questo dispositivo consentirà di trattare pazienti selezionati con una soluzione tecnologicamente avanzata, particolarmente adatta ai più giovani

Di Ernesto Rocco
A Vallo della Lucania il primo impianto di un nuovo modello di Pacemaker Bicamerale senza fili

La settimana scorsa, è stato impiantato con successo presso il laboratorio di Cardiologia Interventistica dell’U.O.C. di UTIC-Cardiologia del P.O. San Luca di Vallo della Lucania un PMK “leadless” bicamemerale (atrio-ventricolo) al paziente L.A. E’ stato il primo centro in Campania e tra i primi centri in Italia, a fare uso di questa straordinaria tecnologia applicato in un paziente che necessitava di stimolazione cardiaca.

L’importanza dell’intervento

L’evoluzione della ricerca e conseguenzialmente della tecnologia in particolare in campo cardiologico, ha consentito di sviluppare sistemi di stimolazione cardiaca miniaturizzati e “senza fili” (“leadless pacemaker”), in cui il generatore d’impulsi e gli elettrodi sono contenuti in una singola unità totalmente intracardiaca, eliminando quindi la presenza degli elettrocateteri convenzionali e della tasca pre-pettorale sottocutanea.

La terapia con pacemaker (PM) senza elettrocateteri (“leadless”) rappresenta una realtà nel campo dell’elettrostimolazione cardiaca. I PM leadless hanno come obiettivo primario quello di ridurre le complicanze legate all’introduzione di elettrocateteri endocavitari e alla creazione della “tasca sottocutanea” in regione sottoclaveare, e si propongono come valida alternativa nei pazienti con controindicazioni alla stimolazione cardiaca tradizionale – dichiara il Dott. Antonio Aloia (Direttore U.O.C. UTIC-Cardiologia – P.O. S. Luca di Vallo della Lucania) – I vantaggi dei pacemaker leadless sono legati essenzialmente alle loro piccole dimensioni, al minimo peso, all’assenza di meccanismi di connessione tra generatore ed elettrodi, dato che questi coesistono in una singola unità, alla procedura di impianto mini-invasiva transcatetere, e al considerevole minor rischio di infezioni. I pacemaker leadless vengono posizionati nella cavità ventricolare e atriale destra con una procedura mini invasiva per via transcatetere con approccio transcutaneo utilizzando la vena femorale (dall’inguine), attraverso uno speciale introduttore. Il sistema non richiede quindi la creazione di una tasca e non lascia cicatrici esterne visibili”. 

Il Pacemaker, denominato AVEIR DR (prodotto dalla Abbott), è indicato per il trattamento di pazienti con bradiaritmie cardiache. Differentemente dai Pacemaker tradizionali che vengono impiantati in una tasca sottocutanea pettorale e trasmettono gli impulsi al cuore attraverso degli elettrocateteri, questo nuovo tipo di Pacemaker è totalmente intracardiaco e formato da due device fissati direttamente all’interno del ventricolo e dell’atrio destro grazie ad una vite. Questo sistema di fissaggio consente, al termine della durata della batteria , di estrarli e sostituirli con dei nuovi dispostivi. Grazie ad un innovativo sistema di comunicazione, i device riescono a “parlare“ tra di loro per sincronizzare le due camere cardiache. L’introduzione di questo tipo di tecnologia  leadless – dichiara il Dott. Valerio Giordano, elettrofisiologo dell’UOC di Cardiologia, che ha eseguito l’intervento – da inizio ad una nuova era del pacing intracardiaco. La nostra unità di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione ha sempre creduto nell’innovazione ed evoluzione della tecnologia leadless. Questo dispositivo ci consentirà di trattare pazienti selezionati con una soluzione tecnologicamente avanzata, particolarmente adatta ai più giovani data la possibilità di estrarre i device a fine vita e di non avere elettrocateteri e dispositivi in una tasca sotto la pelle”.

“I traguardi raggiunti da questo reparto– conclude il Dott. Antonio Aloia (Direttore U.O.C. UTIC-Cardiologia – P.O. S. Luca di Vallo della Lucania) – sono stati possibili solo grazie alla passione, dedizione, all’impegno e al lavoro sinergico di tutto il personale dell’UTIC-Cardiologia, in particolare del personale sanitario del Laboratorio di Cardiologia Interventistica: Infermieri: Elia Antonio Carmine (CapoSala), Lerro Gianfranco, Manganiello Giovanni Marco, Di Sevo Gianluca, Carotenuto Lucio, Ruggiero Elena; Tecnici di radiologia: Sacco Antonietta (Resp. Tecnici), Carbone Aniello, Tambasco Filippo Marco, Mautone Martina, Di Lascio Antonio. Grazie alla disponibilità del dott. Adriano De Vita (Direttore Sanitario), del dott. Andrea Giannattasio (Direttore Amministrativo) e del dott. Fernando Chiumento (Capo Dipartimento)“.

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