Ha fatto tappa a Teggiano, nelle scorse ore, il ciclo di audizioni della commissione Aree interne promosso dal Comitato Piccola Industria della Campania di Confindustria, rappresentato dal Presidente Pasquale Lampugnale, per acquisire osservazioni, pareri e proposte dai rappresentanti delle istituzioni locali, delle parti sociali e dei cittadini sulle aree interne.
E nella città Museo del Vallo di Diano è stato presentato il report, redatto dall’Osservatorio Giovani OCPG dell’Università degli Studi di Salerno, Policom e dal gruppo scientifico di progetto composto dalla Prof.ssa Stefania Leone, Prof. Agostino Vollero, Dott. Andrea Orio e Dott. Antonio Apicella sulle tre aree Snai riconosciute: Cilento Interno composta da 29 comuni, Vallo di Diano composta da 15 comuni e Sele Tanagro composta da 19 comuni.
I risultati dell’indagine
“L’indagine campionaria svolta nell’ambito della ricerca “Giovani dentro” ha evidenziato che il 66% dei giovani residenti rimarrebbe a vivere nelle aree interne se le condizioni di marginalizzazione si riducessero”, sottolinea il presidente della commissione speciale Aree interne della Regione Campania, Michele Cammarano.
“E’ dovere della politica, aggiunge, intervenire per consentire alle nuove generazioni di abitare i loro territori e non andar via. Se non si attuano azioni concrete di contrasto allo spopolamento i nostri territori rischiano la desertificazione, per questo come commissione Aree interne continueremo il nostro lavoro di ascolto delle comunità locali e presenteremo un progetto di legge al governo centrale insieme ad altre cinque regioni al fine di intervenire sulle problematiche specifiche di queste zone”.
“Abbiamo affrontato le maggiori criticità che colpiscono le aree interne, aggiunge il presidente del Comitato Piccola Industria della Campania di Confindustria, Pasquale Lampugnale. territori che hanno grandi risorse naturali. Noi faremo il possibile per stimolare l’attenzione della commissione regionale Aree interne, della Regione Campania e dell’intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, aree fragili e isole minori” per ridurre i divari esistenti e dare una nuova prospettiva ai giovani che le abitano”.
Le dichiarazioni
“I giovani delle aree interne della provincia di Salerno vivono condizioni di disuguaglianza persino più gravi di quelle che vivono i giovani di altre regioni del Sud”, tiene a sottolineare Stefania Leone, coordinatrice del report e docente di Sociologia, ricerca sociale e politiche pubbliche presso l’Università degli Studi di Salerno. “C’è una possibilità legata all’innovazione, aggiunge la professoressa, che si sta diffondendo attraverso una serie di sperimentazioni connesse alla creatività che i giovani sanno mettere in campo quando ci sono condizioni almeno accettabili in termini di diritti di cittadinanza”.