Sabato 18 novembre alle ore 18.30, a Sapri presso il Laboratorio Artistico e Salotto Culturale di Mauro Paparella, Corso Umberto I n.23, si terrà la presentazione del libro “I Mali del Sud” di Gerardo Magliacano, Giammarino Editore. Introduce l’evento Vincenzo Folgieri Presidente dell’Associazione Culturale Proudhon, dialoga con l’autore Gianfrancesco Caputo scrittore e saggista, intervengono Ciro Corona Presidente Associazione (R)Esistenza Anticamorra, Giancarlo Costabile Docente Pedagogia dell’Antimafia – Università della Calabria.
L’autore
Gerardo Magliacano è docente di Storia e Letteratura, laureato in Lettere e Filosofia, ha insegnato e insegna discipline umanistiche. Nato e formatosi a Salerno, classe 1974, ha lavorato per più di un decennio in Lombardia, dove ha pubblicato le sue prime opere.
Il libro
«I MALI DEL SUD è un romanzo d’avventura per spiriti liberi – un diario di viaggio per ‘disobbedienti civili’, assetati di giustizia, che si sono ammutinati al Sistema – che hanno e avranno l’audacia di sfidare certi “MALI” e immergersi nelle loro inesplorate ‘meraviglie’, per appropriarsi dei tesori custoditi nei forzieri della ‘sudditudine’, che oggi più che mai rappresenta la scialuppa di salvataggio – l’àncora di salvezza – per quell’umanità che rischia di naufragare nelle acque torbide – infestate da squali e piranha – d’ ‘O sistema, in cui capitalismo e mafie sono le facce della medesima medaglia… della stessa moneta». Negli abissi de I MALI DEL SUD è custodita la speranza e l’audacia di rinnegare questo mondo, questo sistema, con l’augurio di approdare a un nuovo umanesimo che trova la sua espressione solo nella SUDDITUDINE. E per far questo è necessario ricorrere alle parole, liberandole dalla prigionia d’imposte significanze.
Non a caso, si legge dalle pagine della prefazione a I MALI, scritta dal prof. Giancarlo Costabile, docente di Pedagogia dell’Antimafia all’UNICAL: «Magliacano, un moderno don Milani [è un costruttore] della Parola liberatrice […] per restituire alle lettrici e ai lettori una fabbrica di parole ribelli e disobbedienti», qualificando l’opera come «un testo generatore di coscienza che chiede a tutti noi di scrivere collettivamente un’altra narrazione dell’Esistenza, individuale e sociale, che sconfigga la paura della libertà e il puzzo del compromesso morale». Un romanzo che invita a prendere parte, a partecipare alla costruzione di quel ‘bene comune’, ostaggio di oligarchie e di cosche, mentre la collettività rischia di annegare nei suoi ‘mali’.