Anche se il calendario della Chiesa fissa la ricorrenza al 16 luglio, nel centro cilentano la solennità delle celebrazioni è prevista per la domenica successiva. Quest’anno, dunque, il giorno di festa ricadrà il 23 luglio. Si tratta di un appuntamento atteso e molto sentito anche dalle comunità dei paesi limitrofi che regolarmente partecipano alle diverse funzioni religiose fin dalle prime luci dell’alba. In particolare, i fedeli del vicino centro di Prignano Cilento si avviano in pellegrinaggio alla volta di Mercato alle cinque del mattino; le donne ripetono gesti antichissimi legati alla tradizione delle cente votive, strutture a forma di barca o di ostia – spesso molto pesanti – realizzate con candele e fiori e portate rigorosamente sul capo secondo un rituale che si tramanda di madre in figlia.
Il programma
Dopo la messa delle 12:00 il momento più toccante: l’uscita dell’effigie della Madonna del Carmine tra la gente per la processione che raggiunge tutte le vie del paese. I festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine hanno nel tempo assorbito anche elementi legati al folklore di cui oggi rimane traccia nell’antica fiera che si tiene, tradizionalmente, nella stessa domenica successiva al 16 luglio.
Per quest’anno il programma civile prevede inoltre tre serate di appuntamenti: il 21 la Festa al Borgo con musica dal vivo e specialità cilentane, il 22 e il 23 il Festival della Canzone e il concerto di Emiliana Cantone.
Cenni storici
Fu nel 1472 che il carmelitano Giovanni De Signo fondò a Mercato Cilento il convento dedicato a S. Maria del Carmine. La struttura inglobò anche la chiesa preesistente che fu quindi ingrandita e anch’essa dedicata alla Vergine del Monte Carmelo.
La chiesa e il convento sono rimasti nei secoli meta frequentatissima dai devoti di tutta quella zona che oggi viene definita Cilento Antico. All’orizzonte, sulle due vette che si fronteggiano, altri due santuari sembrano completare un mosaico veramente antico e suggestivo: quello della Madonna del Monte Stella e quello della Madonna del Sacro Monte di Novi Velia sul Gelbison.
L’identità dei Cilentani continua a specchiarsi nelle diverse forme di devozione a Maria che la modernità non sembra scalfire.