Da nord a sud, premiati con la ‘Spiga Verde’ 42 Comuni rurali per le loro strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità, ed anche in un’ottica di occupazione. La ‘Spiga Verde’ è l’equivalente della ‘Bandiera Blu’ per le località turistiche balneari che adottano politiche di sostenibilità ambientale. I riconoscimenti sono stati annunciati oggi da FEE Italia – Foundation for Environmental Education e da Confagricoltura nel corso di un appuntamento a Palazzo della Valle, sede di Confagricoltura.
Presenti i sindaci dei Comuni che hanno ottenuto questo riconoscimento. E’ la quarta edizione della manifestazione. Le “Spighe Verdi” 2019 sono state assegnate a Comuni di 13 regioni, una in più rispetto alla precedente edizione. Le tre regioni con il maggior numero di riconoscimenti sono Marche, Toscana e Piemonte, tutte con 6 località.
Bene il Cilento che vede premiate Agropoli, Pisciotta e Ascea.
L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla commissione di arrivare al risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi enti istituzionali come il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo; il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri; l’ISPRA; il CNR e appunto Confagricoltura. Il programma FEE “Spighe Verdi” si conferma efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema “Spighe Verdi”, FEE Italia ha quindi condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Tra gli indicatori presi in considerazione, la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni.
Indicatori suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani. “Spighe Verdi” si basa sull’esperienza trentennale di FEE, presente in 76 Paesi, nella gestione del programma internazionale “Bandiera Blu”, un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari. Il punto di partenza è rappresentato dal fatto che l’agricoltura ha una rilevanza di forte impatto sul Paese, e da questa necessità nasce la collaborazione tra FEE Italia e Confagricoltura, già impegnata su questo fronte con il progetto EcoCloud al quale si ispirano molti degli indicatori selezionati. “E’ con soddisfazione che annunciamo anche per il 2019 un aumento dei Comuni rurali che hanno ottenuto le Spighe Verdi, ben 42 – ha detto Claudio Mazza, presidente della FEE Italia – E’ un percorso che ha l’obiettivo di stimolare i Comuni rurali ad una conduzione sostenibile del territorio, impegnandoli in un processo di miglioramento continuo e creando un legame strategico tra amministrazioni locali e agricoltori per la valorizzazione del territorio”.
A sua volta Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha rilevato che “sono sempre di più i Comuni che hanno fatto della sostenibilità la loro grande occasione e dell’agricoltura il settore da cui far partire la rivoluzione culturale” ed ha evidenziato come Spighe Verdi “possa rappresentare una svolta, anche in termini di marketing e comunicazione, per le realtà finora poco conosciute. Una carta importate da giocare sul tavolo della competitività territoriale, così come in oltre trent’anni di vita hanno fatto i Comuni Bandiere Blu”.