RUTINO. La morte di don Antonio Maglicane, 42 anni, ha sconvolto le comunità di Rutino e Matonti, di cui era sacerdote, ma anche i fedeli delle altre parrocchie del Cilento di cui il parroco era stato titolare. La notizia è arrivata ieri: don Antonio, dopo tanto tempo d’attesa, doveva essere sottoposto ad intervento chirurgico per il trapianto del fegato. Un’operazione che gli avrebbe dovuto consentire di guarire da una malattia diagnosticatagli da tempo e che invece lo ha portato alla morte.
La comunità rutinese a distanza ha seguito con apprensione le sorti del parroco. Dalla speranza di una definitiva guarigione al dolore per il decesso il passo è stato breve. La notizia è arrivata in serata. In tanti hanno espresso il loro cordoglio per la morte di Don Antonio Magliacane. A farsi portavoce della comunità è stato il sindaco Giuseppe Rotolo.
“Siamo tutti vicini alla famiglia, in particolare alla sorella Alfonsina – ha detto il primo cittadino – siamo sconcertati, senza parole, per tutta la comunità è una perdita immane”. Rotolo lo descrive come una persona “solare, sempre sorridente, aveva una parola buona per tutti e accoglieva ogni fedele con serenità e allegria”.
Don Antonio Magliacane era giunto a Rutino tre anni fa ed erano due anni che si preparava al trapianto, anni vissuti con sofferenza ma questo non gli ha evitato di portare avanti la sua missione con fede e dedizione.
La salma, attualmente al Policlinico Gemelli, sarà liberata venerdì; nel fine settimana i funerali officiati dal vescovo della diocesi di Vallo, Ciro Miniero.