Una storia di amore e di passione, di lavoro e di dedizione. È la storia del caseificio Nastro, nato negli Anni Cinquanta, che ha conquistato i palati di migliaia di cilentani, agropolesi e di tutti coloro che hanno assaggiato la mozzarella made in Nastro.
Oggi, dopo una lunga pausa, come tutte le storie belle, ritorna con la terza generazione, rappresentata dal giovane Andrea Nastro. E lo fa attraverso un concept completamente nuovo, il “Mozzarella Bar”, inteso come luogo di rivendita e degustazione dei latticini a marchio Nastro. E non solo. Infatti, sarà possibile acquistare anche altre tipicità territoriali, piccoli capolavori agroalimentari a marchio DOP, IGP e presidi Slow Food, frutto di un lavoro di selezione che Andrea ha sostenuto per anni insieme alla Coldiretti Salerno.
Il ritorno ufficiale sul mercato dello storico marchio cilentano sarà festeggiato lunedì 24 giugno alle ore 19.00 presso la Residencia El Chupito, ad Agropoli, dove è localizzato il primo “Mozzarella Bar”. Nei giorni scorsi, invece, ha aperto i battenti il “Mozzarella Bar” di Cava de’ Tirreni (Via della Repubblica, 10).
Alla presentazione, moderata dalla conduttrice del programma televisivo “I Sapori del Sole” su Alice Tv Rosaria Sica, interverranno: Andrea Nastro, proprietario caseificio Nastro; Angelo Coda, presidente di Cilentoturismo; Luca Auletta, consulente Coldiretti; Vincenzo Carola e gli chef di EXPO’ 2015; Elio Santosuosso, maestro pizzaiolo; Alberto Torre, produttore.
In partnership con la famiglia Torre di Paestum, la mozzarella Nastro viene prodotta con metodo artigianale solo con latte di bufale allevate a 100 metri dal laboratorio.
“I tempi sono cambiati, ma il principio cardine rimane: a marchio Nastro solo la migliore mozzarella possibile – afferma Andrea Nastro, terza generazione della famiglia – E’ un’evoluzione del km zero, un omaggio a chi del fare mozzarelle ne fece un’arte”.
“Sono cresciuto mangiando mozzarelle e ho sognato di ridare vita ad un nome che la mia famiglia rese grande – conclude Andrea Nastro – La responsabilità che sosterrò sarà regalare delle emozioni attraverso il gusto”.
Le Origini: Il Caseificio Nastro, un pezzo di storia di Agropoli
Erano gli anni dell’immediato dopoguerra, c’era la voglia di lasciarsi alle spalle il passato. C’era un rinnovato entusiasmo anche i quei paesi più periferici della provincia che avevano vissuto tra sofferenza e carestia. Qui, probabilmente, c’era uno spirito diverso tra la gente ispirato forse dai luoghi fantastici del Cilento.
E’ durante la Seconda Guerra Mondiale che inizia questa bella storia: il giovane soldato Carmine Nastro, Carminuccio per i commilitoni, è in marcia verso sud a una settantina di chilometri da casa, da quella Gragnano, sotto i Monti Lattari, dove cresci con le cose buone da mangiare: la pasta, i formaggi e la mozzarella. Il battaglione supera la pineta e alla vista di quel borgo arroccato sul mare Carminuccio pensa: “Quasi quasi la porto via a Concettina mia, ce ne veniamo qua in questo paesello (Agropoli). Lei la mozzarella la sa fare, io mi imparo e sicuro dopo la guerra sai quanta gente viene!”. La guerra finisce e siamo nel 1951 è tempo di darsi da fare per ricostruire e ogni mattina alle 5 Salvatore, il più grande dei quattro figli di Carmine, con la sua Ape si reca a prendere il latte nelle campagne della Piana di Paestum. Insieme ai suoi fratelli Antonio, Catello e Giovanni si comincia a cagliare, a filare, a mozzare a mano la mozzarella Nastro tutti i giorni. Dura per oltre cinquant’anni una storia di passione e amore, con Susy, gli operai, le ragazze della vendita e tutti quelli che hanno contribuito a farne un punto di riferimento nel mondo dei latticini, un marchio conosciuto da Napoli alla Sicilia. – “Le mozzarelle del Caseificio Nastro ce le mangiamo quando andiamo al mare ad Agropoli” era la frase più ricorrente tra i bagnanti che affollavano il litorale agropolese. Oggi, dopo una lunga pausa, come tutte le storie belle, ritorna con il giovane Andrea.