CAPACCIO PAESTUM. S’intitola “Dopo il buio, la luce” ed è il titolo della lettera aperta che Dario Vassallo, fratello del sindaco Pescatore, ha dedicato a Franco Alfieri, candidato sindaco di Capaccio Paestum. La missiva rappresenta soltanto l’ultimo atto di un botta e risposta che ha coinvolto i due durante questa campagna elettorale.
A fare il primo passo era stato proprio il fratello di Angelo Vassallo che aveva invitato gli elettori capaccesi a non votare per Alfieri (leggi qui). Quest’ultimo in un primo momento aveva evitato di replicare. Poi, durante un comizio, aveva deciso di rispondere, parlando di Dario Vassallo come di un personaggio in cerca di candidatura.
Ora la nuova replica di Vassallo, questa volta attraverso una lettera aperta in cui esprime il suo pensiero sul candidato capaccese.
Ecco il testo delle missiva
Gentile Franco Alfieri,
indagato per “Scambio elettorale politico mafioso, per concussione, per violenza privata e minaccia, tutti aggravati dal metodo mafioso”. Le scrivo per chiarire alcuni punti in risposta al suo comizio che ha tenuto a Capaccio – Paestum, poche ore prima che la DIA perquisisse la sua casa e il suo studio.
Dovrebbe sapere che “DIA” sta per Direzione Investigativa Antimafia. Ha mai sentito parlare di Mafia?Si ricorda di nostro fratello Angelo, il Sindaco Pescatore di Pollica?
Era Sindaco e del suo stesso partito, il Partito Democratico, colui che le scrisse ben 7 lettere quando Lei era Assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Salerno e che Lei ripetutamente ha dichiarato di non aver visto. Sicuro che di queste lettere non ricorda nulla?
Nelle sue affermazioni pubbliche, offensive e supportate dalla sua “gente”, afferma che io mi sono costituito parte Civile nel processo “Strade fantasma”. Le ricordo che io come Dario Vassallo non mi sono costituito Parte Civile in nessun processo. Ci siamo costituiti, ma come Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore e, dovrebbe sapere, che sono due cose completamente diverse. La nostra Fondazione rappresenta milioni di persone oneste in Italia e all’estero ed è la loro voce.
Lei afferma di non essere stato imputato nel processo “Strade Fantasma”. Dice il vero ma omette nei suoi comizi elettorali che Lei, signor indagato, era imputato nel processo “Due Torri Bis” e stava in buona compagnia insieme all’ex Presidente della Provincia di Salerno, Angelo Villani (PD), e insieme ad altri 75 personaggi.
Le ricordo che questi due processi sono scaturiti dalle 7 denunce fatte da Angelo. Ricorda? Lei in questo processo è stato favorito dalla prescrizione, ma prescrizione non significa assoluzione. Ricorderà pure che siamo stati tra i pochi, se non gli unici a costituirci parte civile. Mi sa dire perché, altri sindaci non si sono costituiti? Eppure i loro territori erano stati interessati da strade pagate ma mai realizzate.
Mi sa dire perché, non si è costituito il PD Provinciale? Mi sa dire perché non si è costituito il PD Regionale? Quello nazionale lasciamolo dormire, anzi non facciamo troppo rumore, dovesse capire che c’è da affrontare nel “suo” patito una rivoluzione morale.
Lei pubblicamente afferma che nelle passate elezioni politiche la sua candidatura è stata sottoscritta da 500 amministratori. A noi risultano 420, ma stia tranquillo il numero giusto lo sa la Commissione Antimafia alla quale abbiamo scritto e riportato l’accaduto.
Per quanto riguarda una mia ipotetica candidatura nel “suo” partito o in altri, Le voglio comunicare che in questi anni ho ricevuto diverse proposte di candidature, l’ultima in marzo. Ho sempre rifiutato perché il mio compito non è candidarmi nel “suo” partito ma cercare la verità. Conosce questa parola? Ne conosce il significato? Cercare la verità significa anteporre la propria vita e i propri affetti per sapere chi ha ucciso Angelo. Mi rendo conto che Lei non può capire.
Le voglio ricordare che vivo della mia professione e che all’età di 28 anni ero già laureato in Medicina e Chirurgia e già specialista con un mio studio a Roma. Non ho bisogno di essere mantenuto dalla politica, le mie origini sono diverse dalle sue e anche l’educazione. I nostri genitori ci hanno insegnato il lavoro e non avere le mani in pasta in altre cose.
Nel suo comizio non ha mai pronunciato la parola Legalità. Come mai? La legalità, come la verità, non è per tutti e a tal proposito le volevo chiedere cosa ha fatto Lei per cercare la verità sull’uccisione di Angelo? Quanti convegni ha organizzato in suo nome? Quante strade, piazze, o altro ha intitolato ad Angelo nella sua Torchiara o nella sua Agropoli? Nessuna. Perché?
Lei durante il suo comizio si vanta di essere stato, al Sud ,tra i più votati e i giornali riportano che in una tornata elettorale Lei ha preso l’89% dei consensi. Ma come! Un politico navigato come Lei, come fa a non sapere che quando nel corso di un’elezione comunale si supera il 60% dei consensi, il Ministero degli Interni apre automaticamente una procedura per vedere se l’elezione è stata regolare? Si vede che ha troppi impegni, troppe cariche da parte del “suo partito” ma mi accorgo che le sue sinapsi sono poco reattive, forse hanno bisogno di riposo e nel frattempo si rilassi con delle letture, legga qualche giornale e apprenderà che a Torchiara, dove Lei era sindaco. un dipendente comunale è stato arrestato.
Lo sa perché? Perché è stato denunciato per corruzione da un altro dipendente e quest’ultimo non lavora a Torchiara ma al Comune di Pollica. Le devo spiegare la differenza? Le dico solo che questo dipendente fu assunto dal Sindaco Angelo Vassallo. Lei sindaco a Torchiara, Angelo a Pollica.
Può darsi che leggendo il giornale saprà che in Senato, pochi giorni fa, è stata approvata la legge anti corruzione che prevede per il reato del “voto di scambio” una pena variabile dai 15 ai 22 anni. Lei deve stare tranquillo. “Cielo sereno non teme tempesta”, così mi sembra che Lei abbia detto. Ma le ricordo che Lei è indagato anche per concussione. Non è un reato da poco. Ma Lei è bravo, sa districarsi tra queste cose ed è consapevole che ormai in galera non ci va nessuno. Solo i fessi e quelli che non hanno un buon avvocato provano il soggiorno nelle patrie galere. Tutti sappiamo che Lei non è fesso e che ha anche buoni avvocati, sebbene costino, ma per Lei questo non è un problema.
A proposito di soldi, ma poi il Governatore De Luca le ha dato lo stipendio come Capo della sua Segreteria?
Vedrà che questo momento passerà, ma se fossi in Lei non direi “Cielo sereno non teme tempesta”, anche perché Lei per mare non c’è mai stato.
Io, se fossi in Lei, direi “Dopo il buio la luce”. A proposito di luce ha letto che al Comune di Agropoli c’è stata una gara per l’appalto dei lavori per l’impianto di illuminazione da 20 milioni di euro e con un solo partecipante? Ma è vero? Come è possibile fare una gara di appalto così importante e con tanti soldi con un solo partecipante? Dicevamo in galera ci vanno solo i fessi. Io sono uno di loro e confesso, sono stato in galera, e precisamente a Regina Coeli.
Lei non può saperlo perché vive nel suo feudo, il Parco del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni, ma a Roma si dice “Se non varchi i tre scalini, non sei romano. Ebbene io li ho varcati, sono stato in galera non come detenuto ma come medico. Sa, i primi anni da medico sono stati duri ed io non ero neanche il titolare ma il sostituto dermatologo, così quando il collega andava in ferie, al mare, io lo sostituivo.
Ho trascorso i mesi di luglio e agosto in carcere per otto anni e le posso assicurare che se qualcuno arriva lì e arriva non da medico, una sola cosa gli consiglio. Di portarsi la vaselina. Non è una crema antirughe. Tranquillo Lei non andrà in carcere, lì ci vanno solo i fessi.