Secondo i dati presentati dal Centro di Coordinamento RAEE nell’undicesima edizione del “Rapporto Annuale sul Sistema di Ritiro e Trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Italia”, in Campania nel 2018 sono stati avviati a corretto smaltimento 17.220 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici. Il dato è in crescita del 3,29% rispetto al 2017, ma è tra i più contenuti tra le regioni dell’area del Sud e delle Isole, e ben al di sotto sia della media dell’area di riferimento sia di quella nazionale. La raccolta media pro capite migliora salendo a 2,96 kg per abitante, ma rimane la terza più bassa del Meridione, oltre che al di sotto della media dell’area e di quella nazionale.
Migliorativa rispetto al 2017 anche la rete di infrastrutture sul territorio destinate al conferimento gratuito dei RAEE da parte dei cittadini: salgono a 303 i centri di raccolta, di cui 196 aperti alla distribuzione, ai quali si devono aggiungere altre 33 strutture da distributori, installatori e sistemi collettivi. Questo si traduce nella presenza di una media di cinque strutture ogni 100.000 abitanti, dato in linea con la media del Sud e delle Isole.
La classifica dei Raggruppamenti in base ai quali vengono ripartite le diverse tipologie di RAEE vede R1(freddo e clima) al vertice con un’incidenza del 43,5% sul totale, in crescita di quasi il 5% rispetto al 2017. Secondo posto per R3 (Tv e monitor) il cui peso del 26% risulta però in calo di quasi il 2%. Il terzo posto va ex equo a R2 (grandi bianchi) e a R4 (piccoli elettrodomestici) con un’incidenza pressoché identica, rispettivamente del 14,6% e del 14,7%, dati che ancora una volta fanno sorgere forti dubbi sulla corretta gestione di questi rifiuti e verso quali percorsi illegali vengono indirizzati. Segue R5 (sorgenti luminose) il cui peso in crescita del 15% si attesta allo 0,8% del totale.
Dall’analisi dei risultati della raccolta per singole province, Napoli si conferma in modo indiscusso al primo posto con 6.492 tonnellate, ciò nonostante nel 2018 è l’unica di tutte le province campane a registrare una contrazione dell’1,3%, invertendo così un trend positivo che proseguiva da alcuni anni. Il secondo posto va alla provincia di Caserta con 5.004 tonnellate, seguita da Salerno con 3.132 tonnellate, in crescita di quasi il 5% dopo anni in decremento, e da Avellino che con un +5,1% va a 1.234 tonnellate di RAEE. Ultimo posto con 908 tonnellate per la provincia di Benevento che conosce però l’incremento più significativo (+17%).
La raccolta pro capite più alta a livello provinciale si conferma avvenire a Caserta con 5,67 kg per abitante, mentre quella più bassa spetta alla provincia di Napoli con 2,52 kg per abitante. Pur facendo meglio del capoluogo di regione, le restanti province non raggiungono nemmeno il dato medio dell’area meridionale (3,54 kg/ab), a conferma che nonostante qualche segnale migliorativo, nel prossimo futuro è quanto mai necessario un investimento serio nella promozione della raccolta per poter recuperare un gap particolarmente evidente.
Dall’analisi della rete infrastrutturale di centri di raccolta ogni 100.000 abitanti, emerge Benevento con 13 strutture, seguita da Salerno con dieci centri e Avellino con sette. Caserta e Napoli si collocano, invece, al di sotto della media nazionale, con rispettivamente quattro e tre strutture ogni 100.000 abitanti.
Commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento dei RAEE: “I risultati della raccolta di RAEE 2018 a livello nazionale sono soddisfacenti e registrano un incremento del 5% rispetto all’anno precedente, grazie all’impegno di tutti i gestori della raccolta, siano essi Comuni, aziende della gestione rifiuti oppure distributori e installatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche. In Campania va potenziata la diffusione del servizio di raccolta investendo in progetti di comunicazione volti a sensibilizzare i cittadini campani sulla raccolta differenziata di RAEE, mentre a livello regionale sarà importante indagare le cause dei forti squilibri nella raccolta di grandi bianchi e piccoli elettrodomestici e quali percorsi di illegalità seguano questi rifiuti. In particolare, desta preoccupazione il dato della raccolta pro capite a soli 2,96 kg per abitante, che va a indebolire un dato già lontano dalla media nazionale e da quella dell’area meridionale, influenzando negativamente i risultati delle altre regioni del Sud Italia. Solo i dati della provincia di Caserta sono degni di nota mentre per tutte le altre i dati sono sicuramente influenzati da comportamenti che devono essere oggetto di grande attenzione da parte degli enti di controllo che non sembrano avere una piena comprensione della situazione”.