Si chiama “La storia siamo noi” il progetto di ospitalità ideato dalle cooperative sociali Il Sentiero, Tertium Millennium e l’Opera di un Altro che vedrà protagonisti ragazzi migranti e famiglie del Vallo di Diano, Alburni, Cilento e Golfo di Policastro. L’iniziativa riprende un’esperienza messa in atto a dicembre del 2014 con il progetto “Ed ecco la stella”.
“La storia siamo noi” è una campagna di accoglienza lanciata in occasione delle vacanze pasquali che coinvolgerà per i prossimi mesi i ragazzi ospiti dei progetti SPRAR Minori Stranieri non accompagnati dei Comuni di Padula, Montesano sulla Marcellana, Polla, Atena Lucana, Sassano.
«I ragazzi coinvolti sono 37 provengono dall’Africa subSahariana, hanno un’età compresa tra i 16 e i 18 anni – dice Antonella Polito Referente Sprar MSNA- e frequentano gli istituti scolastici del territorio. Sono ragazzi che oltre a studiare si dedicano anche ad altre attività come la pratica sportiva e come il laboratorio di restauro o di ceramica o il progetto di volontariato presso il reparto di pediatria dell’Ospedale “Luigi Curto” di Polla ».
A raccontare il progetto La storia siamo noi, una locandina del tutto originale che riprende i volti, i legami di conoscenza ed amicizia già in atto presso le varie strutture di accoglienza.
A Montesano sulla Marcellana, con lo sfondo la Chiesa di Sant’Anna, c’ è l’abbraccio dell’operatore Ivan Musella e di Abdurahmane proveniente dalla Costa d’Avorio, mentre nel centro storico di Padula il sorriso della signora Giuseppa Polito con Ossobi diciottenne del Mali. A Sassano, Youssuf della Costa d’Avorio con i suoi piccoli amici e vicini di casa Nicola e Mario Femminella ma c’ è anche Iancuba della Guinea Bissau con l’operatrice Antonietta Bautti e Jaqueline Altamura volontaria del Servizio Civile. Ad Atena Lucana Amadou dal Senegal è in foto con il suo tutore nonché vicesindaco Francesco Manzolillo. A Polla, a testimoniare “La storia siamo noi” il sindaco Rocco Giuliano con Salifu e Loukmane.
«Il tema dell’accoglienza e dell’integrazione – dice Don Vincenzo Federico – deve aprirsi sempre di più al territorio. Questo è un progetto che mette al centro il dialogo, la conoscenza dell’altro, dello straniero, del prossimo. Siamo certi che grazie all’impegno nostro e di chi vorrà aderire all’iniziativa riusciremo a tessere nel tempo una significativa rete di sostegno e di partecipazione».
Le storie di ospitalità verranno raccontate il 20 giugno prossimo in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.