Si è tenuto, mercoledì 17 aprile, un incontro pubblico sull’opportunità di collocare un sito di compostaggio nel territorio di Castelnuovo Cilento. «La questione riguarda l’intera comunità del Parco, interessata a conoscere dimensioni e caratteristiche del sito» ̶ annota l’avv. Marcello D’Aiuto, presidente della Fondazione Alario per Elea-Velia e promotore del dibattito. Sono intervenuti Eros Lamaida, sindaco di Castelnuovo Cilento; Stefano Pisani, sindaco di Pollica; Gabriele De Marco, sindaco di Salento; Silvia Pisapia, sindaco di Casal Velino; Elvira Serra, ex vicesindaco di Agropoli; e alcuni rappresentanti del Comitato No impianto di compostaggio.
L’incontro – che doveva essere sereno e avrebbe dovuto condurre ad opinioni motivate – ha avuto esiti dissonanti. Parte del pubblico presente, tra grida e schiamazzi, ha esposto i propri dissensi, chiedendosi: perché la collocazione deve avvenire a Castelnuovo? Quali rischi comporta alla salute? Perché non siamo stati resi partecipi prima? Perché farci carico di uno smaltimento che interesserebbe l’intera area Parco? Dati i tanti quesiti – relativi anche al fatto che il sito verrebbe collocato in un’area da sempre decantata come salubre – si cercano risposte anche da parte del presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Quesiti relativi al fatto che il sito avrebbe collocazione in un’area dedita all’agricoltura, alla dieta mediterranea, al turismo sostenibile.
D’altro canto, l’amministrazione comunale capeggiata da Lamaida, chiarisce che l’impianto verrebbe realizzato secondo norme ben precise. Un progetto che, per dimensioni e caratteristiche, rispetta la sostenibilità. Lo stesso impianto non si presenta di grandi dimensioni e renderebbe migliore lo smaltimento di raccolta differenziata, rispettando l’economia circolare. Così da limitare l’apporto di materia ed energia, minimizzare scarti e perdite. In questo modo, l’impatto ambientale non sarebbe negativo. Altresì, comporterebbe un abbattimento della tassa sui rifiuti, posti di lavoro maggiori e darebbe vita ad un’area industriale, che attualmente è ferma.
Del resto, Lamaida precisa: «Vivo a Castelnuovo Cilento e sono un medico e una persona perbene. Non farei mai del male alla terra dove vivo , ai miei cari, ai miei amici, ai miei concittadini. Non farei mai del male a nessuna persona. Il tema dei rifiuti è un tema impegnativo. Non può essere strumentalizzato per fini di bassa politica».
Tuttavia, molti quesiti restano irrisolti: «quell’asse di area è adeguato a supportare ulteriore carico? quali benefici per chi vive nelle zone limitrofe? come sarà gestito il sito?».