La Fondazione Giambattista Vico ha comunicato che, dopo lunghi anni di battaglie legali, la Suprema Corte di Cassazione ha finalmente chiarito che la chiusura del Museo ” Paestum nei percorsi del Grand Tour” presso il Convento di Sant’Antonio a Capaccio, chiusura voluta e perseguita dai Frati Minori francescani, non fu legittima e che non “si sfratta” un museo come se fosse una qualsiasi attività commerciale.
“Purtroppo, la vittoria riportata dalla Fondazione e dai suoi legali, gli avvocati Germano Di Feo e Antonio Di Feo, arriva quando la cultura è ormai stata chiusa, con un danno irreparabile e non quantificabile ad un territorio già sofferente per la crisi economica, la desertificazione sociale e la “fuga” verso centri più grandi”, fa sapere la fondazione.
“La Fondazione Giambattista Vico, nonostante tutto, rincuorata da questo segnale positivo da parte dei Giudici della Cassazione, continuerà a battersi per la Cultura, per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico locale e nazionale e per l’avvento di una nuova Età degli Uomini e della Ragione”, fanno sapere.
La direttrice, Daniela Di Bartolomeo, esprime la sua soddisfazione per l’esito della sentenza: “La cultura non poteva essere mortificata, spero che quanto prima si possa riportare la collezione nel Convento e riprendere le attività culturali. Ringrazio il presidente della Fondazione Vico, Luigi Maria Pepe, il team della Fondazione e tutti coloro che, come noi, ritengono la cultura un valore fondamentale; mi riferisco particolarmente a quelle persone che, in ogni occasione, hanno risposto positivamente al nostro appello in difesa del Museo.”