Un anno fa Agropoli perdeva il professore Paolo Serra, strappato alla vita da una dolorosa malattia. La città lo ricorda il 27 agosto alle ore 21 presso il castello Angioino-Aragonese.
Alla cerimonia parteciperanno: il Sindaco Franco Alfieri, l’assessore Franco Crispino, l’eurodeputato Aldo Patriciello, il rettore dell’UNINT (Universita’ degli Studi Internazionali di Roma) e l’ On. Alfonso Andria. La serata è intitolata “Una Festa per Paolo” ed è stata voluta per ricordare un personaggio molto stimato in città, due volte sindaco, poi assessore provinciale, editore giornalistico e televisivo, presidente dell’ U.S. Agropoli, imprenditore ed uomo di grande cultura umanità e Carità Cristiana.
Il Commento, di Vito Rizzo
Agropoli merita “Piazza Paolo Serra”
Il 20 agosto scorso, nel presentare il mio ultimo libro sulla identità agropolese, Vitaliano Esposito ha rimarcato il fatto che la toponomastica agropolese abbondi di “anonime” intitolazioni senza alcun legame con l’identità e la storia della comunità agropolese, trascurando di ricordare invece, come pure sarebbe doveroso, alcuni dei suoi figli più illustri. Si portava l’esempio di Piazza Vittorio Veneto, inutilmente dedicata ad un richiamo storico nazionale, ignota ai più (l’intitolazione, non – si spera – le vicende della terza battaglia del Piave) ma che comunque sono frutto di una omologazione culturale che ha colonizzato e continua ad oscurare le identità locali. Doverosa premessa questa, per ribadire con forza un’idea avanzata da più parti già un anno fa, a pochi giorni dalla scomparsa di Paolo Serra, sindaco e uomo poltico agropolese, nonché, semplicemente, “Agropolese”. È importante intitolargli “quella piazza”. La sua trasformazione in salotto cittadino con la chiusura al traffico e la pavimentazione con corso Garibaldi e Via Filippo Patella rappresentano l’esempio di una scelta amministrativa, di cui Paolo Serra ha avuto la “visione” e la piena paternità, che prendeva atto di una identità. La piazza, l’agorà, lo “struscio”, le “vasche”, legano da sempre gli agropolesi ad un’unica matrice filosofica ed identitaria. Bene. Ad un anno dalla prematura scomparsa di Paolo Serra, nei giorni in cui la sua figura viene ricordata con un doveroso appuntamento al Castello, sarebbe bello se l’Amministrazione comunale avviasse l’iter per un cambio toponomastico. Via l’anonima “Vittorio Veneto” e si passi a chiamare quella piazza “Piazza Paolo Serra”. Un riconoscimento non solo e non soltanto all’uomo politico ma piuttosto a quel legame che ha stretto visceralmente la sua vita e la sua esperienza umana alle vicende della sua città, interprete autentico di un’identità che non merita di essere nè celata, nè soppressa, nè chiusa nel ripostiglio chiuso dei ricordi. Si superino le gelosie, si superino anche le diatribe politiche del passato, si doni ad Agropoli nella maniera più semplice e naturale un piccolo segno di rispetto della sua storia e della sua identità.