Nuova puntata, e siamo all’ottava, del programma elettorale di Pasquale Marino. Questa volta si parla di interventi per rilanciare il ruolo residenziale – turistico del Capoluogo.
Ecco il piano di Marino:
Le condizioni preliminari richieste per incentivare il ruolo residenziale e turistico del Capoluogo sono in parte già state evidenziate nelle pagine che precedono.
E’ stata attribuita infatti fondamentale importanza al recupero del tessuto urbano e del patrimonio immobiliare nonché la realizzazione di un adeguato arredo urbano del centro storico secondo le indicazioni innanzi esposte.
Tra le condizioni di indiscussa valenza vanno considerate anche quelle relative all’ attuazione, sia da parte pubblica che da parte privata, delle previsioni del Piano di Recupero.
Potendo contare su queste condizioni si sono create negli ultimi tempi realistiche possibilità per promuovere un grande rilancio del ruolo residenziale e turistico del Capoluogo.
Negli ultimi tempi sono venute meno quelle spinte antagoniste che nel passato avevano contrapposto spesso il capoluogo e la piana.
Una visione strategica delle prospettive di sviluppo delle attività turistiche nell’ambito del territorio comunale colloca il Capoluogo in posizione di grande complementarietà con il turismo a carattere balneare, archeologico e culturale che interessa la fascia costiera e l’area archeologica di Paestum.
Un rinnovato centro storico con adeguata ricettività avrebbe in sé i requisiti per accogliere una parte delle correnti turistiche maggiormente legate alla residenza nei borghi collinari a carattere storico lontani dalla grande confusione, dal sovraffollamento, dal traffico e dall’inquinamento.
Sono requisiti questi posseduti da Capaccio Capoluogo che oltre ad avere un clima fresco d’estate e mite d’inverno è una vera terrazza sul mare dove si vive bene e si può trascorrere un periodo di ferie e di riposo e si può raggiungere il complesso archeologico di Paestum e la spiaggia in pochi minuti.
Tali obiettivi sono perseguibili ma sotto l’aspetto urbanistico va tenuto conto che oltre alle previsioni del piano di recupero nell’ambito delle norme di attuazione del PUC si dovranno consentire destinazioni commerciali, turistiche e alberghiere dell’esistente patrimonio immobiliare del centro storico del Capoluogo.
Nel contesto di una politica di rilancio del ruolo del Capoluogo devono trovare cittadinanza anche importanti scelte nel redigendo PUC .
Per la verità le scelte di cui appresso si tratterà sono già previste dalla delibera di Consiglio Comunale n. 65 del 21 / 7 / 2008.
Si tratta quindi solo di puntualizzare meglio contenuti, limiti e portata di esse .
In effetti a conferma di quanto sopra evidenziato al fine di assicurare al Capoluogo la creazione di reali condizioni che ne rilancino il ruolo socio economico in funzione culturale, residenziale- turistico nella succitata delibera è stato previsto :
a) pag. 15 della delibera di C.C. n. 65/2008 – Capaccio Capoluogo- si legge:
“Piano di recupero del nucleo storico ed antico e recupero urbanistico dell’intero abitato attuando, contestualmente, il recupero in termini di restauro e risanamento conservativo con una nuova pianificazione delle aree adiacenti che gravitano attorno al centro abitato.
Attraverso l’interscambio dei benefici ottenuti dalle due pianificazioni si creeranno le condizioni per una nuova vivibilità del paese.
Ovvero saranno create le condizioni affinchè gli investitori ( commerciali ) possano aprire delle nuove attività nei “ vicoli “ del centro consapevoli che il mercato non si riduca ad un solo flusso estivo.
Il risultato auspicabile è quello di attrarre visitatori che nei restaurati vicoli capaccesi possano ritrovare il gusto di una piacevole passeggiata e contemporaneamente fare shopping nelle botteghe tipiche : aspetto, questo, peraltro già consolidato nel caso di tantissimi altri centri minori di tutta Europa “.
Il riferimento fatto nella succitata delibera di indirizzo rappresenta la volontà consiliare di recepire in sede di formazione del PUC il Piano di Recupero approvato con delibera n. 59 / 2003 .
Inoltre, come previsto a pag. 21 della delibera n. 65/08, nel redigendo PUC si dovranno confermare tutti gli articoli delle norme di attuazione del vigente PRG le quali all’art. 21- zone A2 di interesse storico artistico che riguardano il Capoluogo sono ammesse anche attività alberghiere se esistenti e anche di nuova destinazione, in questo caso purchè compatibili con le modalità di intervento ammesse.
Appare, quindi, espressa, in termini di estrema chiarezza, la volontà consiliare di inquadrare il piano di recupero anche in funzione di complementarietà con la nuova pianificazione delle aree adiacenti che gravitano attorno al centro abitato.
A pag. 18 della succitata delibera il Consiglio, esprime condivisione delle “ indicazioni di cui all’art. 2 lettera A) della L.R. n. 16/2004, volta ad assicurare uno sviluppo ordinato del territorio urbano ed extraurbano mediante il minimo consumo del suolo, raccomandava “ nel rispetto delle vigenti normative, di individuare modalità tecniche e giuridiche per il recupero finalizzato anche a nuove destinazioni d’uso del patrimonio edilizio esistente “.
Tale indicazione consiliare va nella direzione innanzi evidenziata.
Particolare rilevanza rivestono, altresì, le indicazioni che il Consiglio ha dato sempre, con la richiamata deliberazione in merito allo sviluppo del Capoluogo, alla viabilità, alle infrastrutture e allo sviluppo collinare.