E’ l’unico deportato salernitano in vita. Si chiama Felice Magliano, 105 anni compiuti il novembre scorso, ed è di San Giovanni a Piro. Zio Felice, come tutti lo chiamano, è stato celebrato durante una cerimonia tenutasi nella sede della Prefettura di Salerno dove gli stata conferita una medaglia d’onore da parte del Presidente della Repubblica.
Presenti il nipote Felice Cetrangolo e il sindaco di San Giovanni a Piro Ferdinando Palazzo per ritirare il riconoscimento. Durante l’evento, rientrante nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata della Memoria che si celebra il prossimo 27 gennaio, è stato mostrato un video in cui Felice Magliano, classe 1913, racconta la sua storia. Nella seconda guerra mondiale è stato prigioniero in Serbia, Ungheria ed Austria. Qui rimase fino alla fine del conflitto quando fu liberato e a piedi intraprese il suo viaggio fino a Tarvisio e da qui in treno fino a Policastro e infine a San Giovanni a Piro.
Felice Magliano lo scorso agosto ha avuto anche l’onore di ricevere dalle mani del Colonnello Gabriele De Feo, del Comando Forze Operative Sud di Napoli, la Medaglia al Merito per le campagne di Guerra 1940-45. Oggi, invece, la sua storia è stata tra quelle rievocate a Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno, alla presenza di autorità civili, militari, studenti e cittadini. Riconoscimenti anche per altri sei cittadini della provincia di Salerno che furono rinchiusi nei lager nazisti: Giovanni Albano (di Bracigliano), Aniello Barbaria (di Pagani), Antonio Bruno (di Piaggine), Paolo Costantino(di Roccapiemonte), Emiddio Paraggio (di Battipaglia) e Goffredo Sessa (di Serre).