“Tu qua’ Natale… Pasca e Ppifania! T’o vvuo mettere ‘ncapo… ‘int’a cervella che staje malato ancora e’ fantasia? ‘A morte ‘o ssaje ched’è?… è una livella”.
Un passo della Livella di Totò sul manifesto funebre per ricordare che dopo la morte non ci sono differenze. Del resto Antonio Valiante, personaggio di spicco della politica cilentana, una vita spesa nella istituzioni, non si poneva mai al di sopra dei cittadini, degli elettori, quelli che come amava ripetere avevano sempre ragione quando esprimevano il proprio voto alle urne. Una concezione dalla quale emergeva con forza il suo fare politica a servizio della gente. Lo ha dimostrato in ogni incarico istituzionale che ha ricoperto, risultando una rappresentanza importante per il comprensorio del Cilento e Vallo di Diano che con lui ha sempre avuto voce e un potere nelle sale del potere. Proprio la sua forza lo ha portato negli anni anche ad essere contestato, accusato di un “vallocentrismo” che lui ha sempre rinnegato.
I messaggi di cordoglio che stanno giungendo in queste ore confermano quanto fosse stimato da colleghi, conoscenti, alleati e avversari: non era un politico, ma il politico del territorio e come tale amato e rispettato, ma anche invidiato da rivali o colleghi di partito che a causa della sua “ingombrante” presenza non riuscivano ad emergere. Democratico-cristiano, con lui si chiude definitivamente una pagina di vecchia politica, quella fatta di valori con competenza, passione, pugno duro, ma anche gentilezza e mediazione.
Affollatissima la camera ardente allestita presso l’aula magna dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania. In tanti si sono stretti accanto alla moglie Rosa, ai figli Simone e Diego. Alle 15.30 sarà celebrato il rito funebre presso la Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo.