CAMEROTA. Rabbia e indignazione sono i sentimenti che si avvertono dopo la tragedia avvenuta presso la discoteca Ciclope di Marina di Camerota (leggi qui).
La morte di Crescenzo Della Ragione, 27enne di Mugnano di Napoli, schiacciato da pezzi di roccia caduti da un’altezza di 60 metri, hanno innescato diverse polemiche.
“E’ scontato dire tragedia annunciata, ma questa lo era veramente”, commenta Franco Ortolani, professore di geologia presso l’università Federico II di Napoli. “Una parete verticale che per decine di metri incombe sull’accesso alla grotta, roccia fratturata con blocchi la cui stabilità cambia dopo ogni pioggia, non dopo anni”, aggiunge. “L’uso della grotta era veramente affidata a io speriamo che me la cavo”, ha concluso Ortolani.
Polemiche anche da parte dell’ex presidente del Parco, Giuseppe Tarallo, che parla della discoteca come di “Un luogo del tutto inadatto ad accogliere una discoteca per morfologia, vincoli, assenza oggettiva di misure di sicurezza e vie d’uscita”. Per il Ciclope Tarallo auspica non solo il sequestro ma anche la definitiva chiusura e la revoca delle concessioni rilasciate.
GIà nell’aprile 2011, le forze dell’ordine segnalarono la “pericolosità” della grotta. La licenza della discoteca, pertanto, fu revocata ma Il Ciclope riaprì a seguito di ulteriori accertamenti tecnici.
Il locale ora è stato posto sotto sequestro. La pagina Facebook della discoteca è stata listata a lutto.