“Il Partito Radicale (con lui di conseguenza Radio Radicale) rischia la chiusura se entro il 31 dicembre p.v. non raccoglie 3001 iscrizioni, pena la consegna dei registri in Tribunale. Farlo continuare a vivere vuol dire continuare ad essere come da un sessantennio a questa parte alternativa al regime illiberale e spartitocratico che da sempre fa strage di Diritto e vuole eliminare il diritto alla conoscenza che Marco Pannella ha sempre messo al centro della sua azione politica” queste le prime parole a caldo del dr. Donato Salzano, segretario dell’ass. Radicale di Salerno “Maurizio Provenza” , che non ci sta alla chiusura del Partito più antico d’Italia e alla conseguente perdita della prima radio d’Italia che ha parlato di politica a trecentosessanta gradi per più di 40 anni a questa parte (fu fondata da Marco Pannella nel lontano 1976 n.d.r.). Radio Radicale è “La voce di tutti” – dice Salzano. Molti lo ricorderanno: tra la fine degli anni ’70 e inizi ’80 Radio Radicale fu la prima radio che permise ai “radioascoltatori-cittadini” di entrare in Parlamento attraverso le dirette h24 degli interventi dei parlamentari in aula, la prima radio che entrò nelle carceri italiane per far conoscere al mondo lo stato dell’esecuzione penale di un sistema penitenziario illegale, al di sotto degli standard di umanità stabiliti dalla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo. La prima radio che ci dava e ci da informazioni su ciò che accadeva e accade in Cina o in Vietnam o negli anni successivi nella Ex Jugoslavia degli anni ’90. Sempre controcorrente e contro il pensiero unico, uno spazio di libertà che sembra chiudere i battenti a causa del combinato disposto di una paventata chiusura del Partito Radicale e del mancato rinnovo della convezione delle dirette dal Parlamento imposta da questo governo dei capaci di qualsiasi cosa, ma proprio di tutto. “Il peggior prodotto di questa ‘peste italiana’” incalza Salzano.
Donato, che ricordo giovanile hai di Radio Radicale agli esordi e cosa è per te questa Radio?
Bé, devo ringraziare il mio professore d’italiano al Liceo, che Dio l’abbia in gloria, riuscì nell’anno della maturità a farci leggere: “Il giorno della civetta” e “Todo modo” di Leonardo Sciascia. Ci aprì un mondo, che per molti di noi è sicuramente servito. Quando poi gli chiesi di ascoltare la voce di quell’autore che aveva suscitato in noi così tanto interesse, con la sua solita flemma e sicurezza, partì fulminea la sua risposta: “Domani lo porto a scuola!”. Si presentò l’indomani con una radiolina e la sintonizzò su Radio Radicale. Poi la vicenda di Enzo Tortora e la conoscenza con Marco Pannella hanno fatto il resto.
Stiamo all’oggi e proviamo a ricostruire i fatti che pongono Radio Radicale seriamente a rischio chiusura. Quali sono i motivi che possono portare alla chiusura della Radio?
Sicuramente il mancato rinnovo della convenzione per le dirette dal Parlamento da parte di un governo ferocemente contrario allo Stato di Diritto e al Diritto Umano e Civile alla Conoscenza per una parte ( è chiaro il riferimento all’attuale governo Lega-5Stelle n.d.r.) , ma molto più grave il colpo forse mortale della chiusura del Partito Radicale per il suo editore “la Lista Marco Pannella”. Dobbiamo evitare in ogni modo possibile che ciò accada.
Tu in questi giorni stai raccogliendo dei contributi spontanei provenienti da amici e compagni di partito. Cosa possono fare i simpatizzanti del partito di Marco Pannella per aiutare il Partito Radicale a non chiudere per sempre?
Iscriversi da subito! Acquistare il biglietto per salire sul bus dei Diritti Umani e Civili e della transizione verso lo Stato di Diritto. Quello appunto di Rosa Park e Martin Luter King, di Gandhi, Sciascia e Enzo Tortora. Riceverai a casa per questo 2018 il passaporto della libertà, andando su: http://iscrizione.partitoradicale.it/iscrizione-altre-modalita/ e se vuoi puoi annunciarlo comunicandolo anche a me su donatosalzano@libero.it. Oltre alla tessera per intero – per venire incontro ad amici e simpatizzanti – è possibile fare delle donazioni spontanee e acquistare una parte di tessera con 20 euro comunicandolo a me direttamente tramite fb o tramite mail.
A chi ti senti di fare un appello in particolare?
A tutte le donne e gli uomini di buona volontà, a tutti quelli a cui per un motivo dei più disparati deve alle lotte di Marco Pannella e del Partito Radicale, a tutti quelli che hanno potuto votare a diciotto anni e non essere più sottoposti al servizio militare di leva, a quelli che hanno potuto propugnare il loro diritto all’obiezione di coscienza senza rischiare il carcere, o a quelli che lo rischiavano per il consumo delle sostanze stupefacenti ed ancora a tutti quelli che hanno beneficiato della riforma del diritto di famiglia. A quelli che continua ad essere speranza per una “Giustizia Giusta”. Insomma a tutti quelli che hanno usufruito dei diritti attivati dai Radicali, come ci definiva il compagno Loris Fortuna insieme a Pietro Baslini padre della legge sul divorzio.
In particolare però a tutti quei compagni socialisti che sanno cosa vuol dire il motto nenniano del: “Fai quel che devi, succeda quel che può!”. Quelli ma non solo che si apprestano a mettere su nuovamente insieme: “La Rosa nel Pugno per gli Stati Uniti d’Europa”. #fallovivere !