C’è anche Alfonsina Montechiaro, consigliere comunale di Capaccio Paestum da poco passata in minoranza tra le persone condannate con l’accusa di usura. Due è anni è la pena per lei come per Lucio Moriano e Roberto Gregorio. La sentenza di primo grado è arrivata dal Tribunale di Salerno. A marzo prossimo, invece, dovranno rispondere dei medesimi reati Giovanni Montechiaro (fratello del consigliere) e Melchiorre Marrazzo.
I fatti risalgono ad alcuni anni fa quando furono concessi dei prestiti ad un 60enne del posto, allevatore bufalino. Stando alle ricostruzioni quest’ultimo avrebbe chiesto 49mila euro a Giovanni Montechiaro che, stando alle carte processuali, avrebbe chiesto un tasso annuo per la restituzioni pari al 120%. L’allevatore sarebbe stato costretto tra il 2002 e il 2005 a cedere 130 bufale non riuscendo più a pagare.
Nel 2007 la seconda richiesta di prestito, questa volta per 17mila euro a Melchiorre Marrazzo; in questo caso l’accusa parla di interessi di quasi il 140%.
Il terzo caso, legato al consigliere comunale Alfonsina Montechiaro, arriva quattro anni dopo quando l’allevatore chiede ulteriori 100mila euro. Sarebbe stato Giovanni Montechiaro a mettere insieme la somma coinvolgendo, secondo le accuse, anche i coimputati. Come nei casi precedenti il tasso era superiore al 100%. Non riuscendo a restituire le somme l’uomo si è rivolto alle forze dell’ordine. La sentenza è arrivata con rito abbreviato.