MORIGERATI. L’articolo 168 bis del Codice Penale prevede che “Nei procedimenti per reati puniti con la sola pena edittale pecuniaria o con la pena edittale detentiva non superiore nel massimo a quattro anni o alternativa alla pena pecuniaria” […] nonché per specifici delitti, “l’imputato può chiedere la sospensione del processo con messa alla prova”.
Quest’ultima “comporta la prestazione di condotte volte all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose derivanti dal reato, nonché, ove possibile, il risarcimento del danno dallo stesso cagionato. Comporta altresì l’affidamento dell’imputato al servizio sociale, per lo svolgimento di un programma che può implicare, tra l’altro, attività di volontariato di rilievo sociale, ovvero l’osservanza di prescrizioni relative ai rapporti con il servizio sociale o con una struttura sanitaria, alla dimora, alla libertà di movimento, al divieto di frequentare determinati locali”.
Facendo riferimento a questa norma, il Comune di Morigerati ha accolto la richiesta di un soggetto condannato per reato penale di poter svolgere attività di volontariato per l’Ente. L’iter è iniziato a marzo e nei giorni scorsi il Tribunale di Lagonegro ha dato il via libera alla convenzione.
Il soggetto in questione svolgerà attività gratuite per il Comune di Morigerati di pubblica utilità. Potrà quindi essere occupato per prestazioni sociali nei confronti di persone svantaggiate, soccorso alla popolazione in caso di calamità naturali, prestazioni di lavoro per la fruibilità e la tutela del patrimonio ambientale, culturale e archivistico, manutenzione di beni pubblici o altre attività comunque legate a specifiche competenze o professionalità del soggetto. Un modo per dare l’opportunità al soggetto in questione di reinserirsi nella vita sociale espiando le proprie colpe dando un contributo alla comunità locale.