Codacons, l’associazione dei consumatori più importante e battagliera d’Italia è salva e potrà continuare ad operare per difendere i diritti dei cittadini e della collettività, anche attraverso le sedi locali della Campania. Come noto nelle settimane scorse lo stesso Codacons aveva annunciato la possibile chiusura dei propri uffici a causa di una vertenza con il Fisco italiano per il mancato pagamento del Contributo Unificato, spesa cui le Onlus dovrebbero essere esonerate. Una notizia che, se da un lato ha portato ad esultare chi opera contro i diritti degli utenti, dall’altro ha creato una mobilitazione senza precedenti tra i cittadini e tra le forze politiche di ogni schieramento.
Il Codacons è riuscito così a rottamare cartelle esattoriali per complessivi 300mila euro, soldi che saranno pagati a rate anche grazie all’aiuto di migliaia di cittadini della Campania che hanno deciso di sostenere l’associazione attraverso libere donazioni, consentendo così all’organizzazione di mantenere aperte anche le sedi presenti in regione. Non solo. Inaspettatamente anche la politica si è mobilitata per salvare il Codacons: decine di parlamentari di ogni partito hanno infatti sostenuto la battaglia dell’associazione per esonerare dal contributo unificato le onlus che difendono i diritti dei più deboli: ne è nato così un emendamento alla legge di bilancio volto a consentire a tutti gli enti senza fini di lucro di ricorrere alla giustizia senza pagare il contributo unificato, quando le azioni legali sono finalizzate a tutelare diritti collettivi o interessi di soggetti deboli.
Proprio su tale emendamento, che ha anche il sostegno dell’ufficio giuridico del Mef, il Codacons – così come altre associazioni onlus quali Legambiente fortemente impegnate in ambito sociale – è stato convocato in audizione il prossimo 25 ottobre dinanzi la Commissione Finanze del Senato.
“Ringraziamo tutti i cittadini della Campania che hanno scelto di aiutare il Codacons ed evitare la chiusura delle sedi presenti in regione, e quei Parlamentari che hanno capito l’importanza di questa battaglia che non è finalizzata a salvare la nostra associazione, ma ha lo scopo di difendere il diritto alla giustizia dei più deboli e consentire, a chi non ha i mezzi necessari, di avviare azioni legali di valenza sociale senza sottostare a costi e balzelli ingiusti e insostenibili” – dichiara il presidente Carlo Rienzi.