Attualità

Spighe verdi della Fee: tre comuni del Cilento premiati

Riconoscimenti ad Agropoli, Ascea e Pisciotta

Redazione Infocilento

23 Luglio 2018

Spighe verdi

Sono l’alter ego delle Bandiere Blu per i comuni rurali. Come quei vessilli azzurri certificano i migliori tratti di mare in base a una quantità di parametri ambientali, le Spighe Verdi sottolineano l’attenzione al territorio, alla qualità della vita, all’agricoltura e alla sostenibilità (anche quando, in certi casi, vengano assegnate a località marittime). Ad attribuire il riconoscimento è la Fee Italia, la sezione nostrana della ong danese Foundation for Environmental Education presente in 73 Paesi del mondo, che stamattina ha annunciato i comuni premiati in un evento romano al ministero per i Beni e le attività culturali insieme a Confagricoltura.

Quest’anno il riconoscimento va a 31 località rurali in 12 regioni, una in più rispetto all’edizione 2017 (la Calabria). Marche, Toscana e Campania sono le tre regioni con il maggior numero di certificazioni. La prima con sei località (Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana), la seconda con cinque (Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona) alla pari con la Campania (Agropoli, Positano, Pisciotta, Massa Lubrense e Ascea). Seguono, con tre località ciascuna, la Puglia (Castellaneta, Ostuni e Carovigno) e il Veneto (Calalzo di Cadore, Caorle, Montagnana). Vantano invece due località il Lazio (Canale Monterano e Gaeta) e l’Abruzzo (Tortoreto e Giulianova), mentre c’è un comune rurale per ognuna delle restanti regioni presenti nell’elenco: Piemonte (Alba), Liguria (Lavagna), Umbria (Montefalco) e Sicilia (Ragusa).

Anche in questo caso, come per le Bandiere Blu, l’iter procedurale, messo a punto secondo lo schema UNI-EN ISO 9001-2015, è piuttosto articolato. C’è da dire che la Fee ha promesso nel corso dell’anno maggiori verifiche sia sui vessilli marittimi che su quelli rurali, visto che i premi sono assegnati in base a questionari compilati in autonomia dai comuni e che includono dati e informazioni in sedici ambiti diversi: dalla partecipazione pubblica all’educazione alla sostenibilità, dall’assetto urbanistico all’agricoltura passando per la protezione della biodiversità, la conservazione e valorizzazione del paesaggio, la tutela del suolo. E ancora, temi enormi come la gestione del ciclo dei rifiuti, l’efficienza energetica, la qualità dell’aria, dell’acqua e dell’ambiente sonoro, la mobilità sostenibile, il turismo e i fattori di rischio del territorio. A valutare le candidature una commissione a cui hanno partecipato rappresentanti di diversi enti, dal ministero dell’Ambiente a quello delle Politiche agricole passando per il Comando unità tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri, l’Ispra, il Cnr e Confagricoltura.

Come le Bandiere Blu, le Spighe Verdi sono da inquadrare come un itinerario virtuoso, uno strumento di valorizzazione del patrimonio rurale che possa tuttavia al contempo stimolare altri comuni a implementare buone pratiche. “Annunciamo con soddisfazione 31 Spighe Verdi sul territorio italiano – ha spiegato Claudio Mazza presidente della Fee Italia – un incremento rispetto allo scorso anno, che dimostra l’impegno di tanti comuni rurali che si sono avviati a questo percorso di sostenibilità. Sarà sempre più importante creare uno stretto legame tra amministrazioni pubbliche e agricoltori, un patto strategico per il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio rurale nazionale”.

Fra le nuove entrate ci sono Calalzo di Cadore e Montagnana in Veneto, Castellaneta in Puglia, Tortoreto in Abruzzo e Trebisacce in Calabria. Esce solo la siciliana Menfi: “Agricoltura e sostenibilità, un connubio necessario per salvaguardare l’integrità ambientale, l’economia dei territori e il futuro del nostro Paese – ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – la nostra organizzazione è decisamente impegnata a valorizzare e diffondere la conoscenza delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, che un numero sempre crescente di aziende attuano o sperimentano”.

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