Il progetto “#SOSCaporalato” della Fai Cisl sbarca a Salerno. Quindici richieste d’aiuto sono partite dai lavoratori impegnate nelle campagne del Vallo di Diano, Piana del Sele e Agro nocerino sarnese. Il segretario generale Aniello Garone: “Le aziende ci guardano ancora con diffidenza, ma con questa iniziativa qualcosa cambierà”.
Quindici richieste d’aiuto dal territorio salernitano. E’ il primo bilancio dell’iniziativa “#SOSCaporalato”, la campagna di sensibilizzazione promossa dalla Fai Cisl nazionale e partita il 29 maggio scorso in tutta Italia con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e rafforzare il contrasto allo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto agricolo. Vallo di Diano, Agro nocerino sarnese e Piana del Sele le aree più critiche, come emerso questa mattina durante la conferenza stampa organizzata presso la sede della Cisl Salerno per presentare il progetto a livello provinciale. “Il caporalato, nelle sue molteplici manifestazioni, è una piaga che lede la dignità della persona e gli interessi delle imprese sane che subiscono dumping dalle aziende disoneste attente solo a garantire i loro interessi economici, spesso frutto di fenomeni di illegalità. Con la campagna si è altresì avviata anche l’attività del numero verde 800.199.100, predisposto per raccogliere, in forma anonima, le denunce dei lavoratori e delle lavoratrici vittime dei caporali”, ha detto Raffaele Tangredi, segretario generale della Fai Cisl Campania. “Si tratta di un altro strumento a conferma di quell’impegno che la Fai Cisl ha sempre sostenuto per debellare questa piaga sociale ed economica. Siamo sicuri che il territorio salernitano risponderà”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Aniello Garone, segretario generale della Fai Cisl Salerno. “Come ribadisce la nostra segreteria nazionale, sostenere la Legge 199 per il contrasto al caporalato e al lavoro nero è anche per noi un impegno imprescindibile e siamo pronti ad adoperarci in favore di questa campagna di civiltà che coinvolge tutta l’organizzazione e a cui vogliamo dare massima diffusione affinché divenga uno strumento sempre più concreto a beneficio dei lavoratori e delle lavoratrici immigrati ed italiani”, ha detto. “Certo c’è un sistema ancora in evoluzione. Le aziende che riusciamo a seguire sono poche rispetto alla totale, poiché gli imprenditori ci vedono ancora come una controparte. Noi, invece, vogliamo solo che il processo di crescita non sia unilaterale e avvenga anche per i lavoratori. Con quest’ultima iniziativa sono sicuro che qualcosa si smuoverà”.
A sostenere “#SOSCaporalato” c’è anche la Cisl Salerno, in prima linea con il segretario generale Gerardo Ceres. “Si tratta di un fenomeno sentito particolarmente e che non possiamo non combattere nel segno dell’unità. Dal Salernitano può partire un esempio di contrasto esemplare a chi non rispetta le regole”.