E’ il simbolo di Palinuro, appare su qualsiasi brochure e dépliant, eppure l’Arco Naturale non è più quel luogo magico e incantato preso d’assalto dai turisti.
E’ stato prima completamente imbracato da una rete, poi reso off limits con ulteriori barriere e addirittura con del filo spinato. Il monumento naturale resta off limits per il rischio crolli, così come la sua suggestiva spiaggetta.
Il luogo più vicino all’Arco dove poter godere delle bellezze dell’area è il lido che porta il suo nome e che “sopravvive” tra mille difficoltà. La famiglia Aprea – che lo gestisce – è esasperata dalla situazione di cui nessuno sembra essere davvero responsabile. «Noi ci siamo regolarmente aggiudicati la concessione della spiaggia e nel mese di aprile, quando avevamo già sostenuto la maggior parte delle spese per l’avvio della nostra attività, ci siamo visti arrivare le ruspe per quella che loro definiscono messa in sicurezza dell’Arco. Così, senza essere stati avvisati da nessuno, ci siamo ritrovati con le recinzioni e il filo spinato a pochi passi dagli ombrelloni del nostro stabilimento e oggi il risultato è che tantissime persone, trovando questa situazione, preferiscono tornare indietro e sistemarsi da qualche altra parte». La signora Anna denuncia così il proprio disagio e spera che le Istituzioni intervengano al più presto.«Non so più a chi rivolgermi» dice amareggiata. Lo scorso weekend intere famiglie hanno fatto il dietrofront una volta giunte in prossimità dello stabilimento: la recinzione, infatti, arrivando quasi fin sul bagnasciuga, potrebbe rappresentare un pericolo per i più piccoli, oltre ad essere abbastanza discutibile anche da un punto di vista estetico. A questo proposito la signora Anna aggiunge: «Noi ci siamo attenuti a tutte le disposizioni del regolamento che ci obbliga a scegliere ombrelloni di determinati colori e misure, a delimitare il tratto di spiaggia concessoci utilizzando il legno piuttosto che il ferro. Poi però il Comune può recintare tutto col filo spinato».
Il sindaco di Centola, Carmelo Stanziola, ricordando che l’area è di proprietà del Parco, dà la colpa alle lungaggini burocratiche ma assicura che il Comune è attento alla questione. «C’è un problema di sicurezza che non parte da oggi ma dal 2007 – spiega – se oggi c’è una delimitazione noi non abbiamo fatto altro che eseguire le disposizioni. Ciò non toglie che la spiaggia è libera e c’è un lido quindi non vedo alcun problema».
Quanto al progetto per la definitiva messa in sicurezza Stanziola precisa: «Esiste un progetto dell’Autorità di Bacino che da circa un anno non c’è più, è stata sostituita da un altro organismo al quale abbiamo fatto richiesta per far passare tutta la progettualità e il finanziamento di 5,2 milioni al Comune». Si punta in questo modo a velocizzare l’iter e restituire a Palinuro e al Cilento l’Arco Naturale, uno dei suoi monumenti più suggestivi.