“Il Comitato è venuto a conoscenza che i bus sostitutivi andata e ritorno delle linee veloci Trenitalia per Eboli e Napoli a datare 2 Luglio subiranno un aggravio di percorrenza e di orario, in quanto gli Uffici preposti sia amministrativi che tecnici hanno autorizzato la fermata dei bus presso la Stazione di Contursi Terme, per svolgere integrazione alla offerta dell’esistente servizio in ferro”. La denuncia aarriva dal Comitato Pendolari Vallo di Diano secondo cui questo è un vero e proprio “scippo istituzionale”.
“L’Autorizzazione è stata concessa senza alcun preavviso, senza alcuna consultazione, senza alcuna condivisione – fanno sapere in una nota inviata alla Regione, Provincia, Comunità Montana Vallo di Diano e Parco – A soffrirne di più del disagio saranno non solo gli utenti valligiani (in maggior parte lavoratori e studenti) che quotidianamente si spostano su Eboli, Battipaglia, Agropoli, Salerno e Napoli, ma andrà a vanificare quanto di buono è stato fatto per incentivare l’interscambio con i visitatori dei siti culturali, ambientali, religiosi valligiani e con gli usufruitori delle coincidenze con i frecciarossa, italo ed autolinee ministeriali su Salerno e Napoli”
“Le corse, come è accertato – evidenziano ancora i pendolari – viaggiano al limite della capienza e la ristretta disponibilità dei posti a sedere renderà molto difficile soddisfare una ulteriore richiesta: tutto ciò alimenterà frizioni, ostracismi, disagi tra gli utenti, elevata probabilità di viaggiatori lasciati a terra – per i valligiani prolungate attese e/o dispendiose alternative -, ritardi nell’effettuazione del servizio, perdita delle coincidenze e una ulteriore limitazione all’abbattimento del gap chilometrico con i Comuni capoluogo”.
“Se questa eventualità accadrà, si aggiungerà tutto ciò alle altre angherie, soppressioni di servizi ed uffici che le popolazioni del Vallo di Diano stanno subendo – dicono – contribuirà fortemente ad indebolire i Comuni posti ai confini più lontani della nostra provincia, accrescerà la sfiducia dei cittadini verso le Istituzioni e sarà un altro tassello che concorrerà alla fuga verso altre città, regioni più confacenti alla umana vita quotidiana”. Di qui la richiesta a “porre in essere ogni iniziativa atta a scongiurare l’accadimento presso tutte le sedi per tutelare gli interessi primari della Comunità valdianese”.