Non fu un errore medico ma una tragica e imprevedibile fatalità, a provocare la morte del bimbo, figlio di una coppia di Campagna, venuto alla luce lo scorso 4 gennaio all’Istituto Clinico Mediterraneo di Agropoli. Lo ha stabilito la perizia medico-legale effettuata su disposizione della Procura di Vallo della Lucania a seguito della denuncia sporta dai genitori.
In base a quanto ricostruito dai consulenti tecnici incaricati, la mamma del bimbo il 3 gennaio era stata sottoposta a tracciato cardiotocografico presso la clinica di Agropoli e tutto risultò regolare. Il giorno dopo, in seguito a un controllo, la ginecologa che seguiva la gravidanza della signora le consigliò di recarsi nuovamente in clinica per effettuare un nuovo tracciato che evidenziò l’assenza del battito cardiaco. Per cui fu disposto un parto cesareo d’urgenza, ma il bimbo nacque morto.
In base a quanto emerso dalla perizia, la morte avvenne nel grembo materno, a causa di un nodo al cordone ombelicale e della conseguente sofferenza fetale. Il bimbo sarebbe morto nell’intervallo di tempo tra il tracciato effettuato il 3 gennaio e quello del giorno successivo.
«A prescindere dalle considerazioni medico-legali, quanto accaduto è, e resta, una tragedia, che va trattata con delicatezza, nel rispetto dei soggetti coinvolti e nella veridicità dei fatti. – afferma il legale dei medici, l’avvocato Marco Nigro, – Va tuttavia sottolineato come i consulenti del pubblico ministero, accogliendo in pieno le argomentazioni difensive, hanno sostanzialmente affermato che trattasi di una tragedia imprevedibile, inevitabile e non diagnosticabile. I sanitari dell’ICM di Agropoli hanno, infatti, agito con professionalità, competenza ed in armonia con le linee guida di riferimento, cercando di fare tutto il possibile per salvare la vita del bambino. Va ricordato come il punto nascita di Ostetricia e Ginecologia, con annesso primo soccorso ostetrico, costituisce il punto di forza dell’ICM di Agropoli, il quale raccoglie il maggior numero di parti sul territorio, con una gestione del rischio clinico di altissimo livello».
[box type=”note” align=”aligncenter” class=”” width=”100%”]Il dramma si è consumato il 4 gennaio scorso quando i genitori del bimbo, da Campagna, dove vivono nella frazione Quadrivio, sono arrivati in clinica. I nove mesi di gravidanza erano trascorsi senza particolari problemi e nessuno fino a quel giorno si aspettava che qualcosa potesse andare storto. La mamma è stata portata in sala parto per essere sottoposta a un cesareo e il papà è rimasto in sala d’attesa aspettando la lieta notizia. Invece, in pochi minuti, dalla gioia più grande per ogni genitore sono passati al più profondo dei dolori: i medici gli hanno comunicato che il loro bimbo era nato morto.[/box]