Ancora polemiche sull’autovelox. Avv. Cesaro: apparecchio Scout Speed irregolare, ecco perché
AGROPOLI. La Prefettura di Salerno ha accolto il ricorso presentato dal Comando di Polizia municipale, in opposizione alla sanzione elevata dagli agenti della Stradale. Mentre i vigili erano intenti a compiere attività di controllo elettronico della velocità con il dispositivo “Scout Speed” furono infatti fermati e multati dalla Polstrada per presunte irregolarità dell’auto su cui era montato l’apparecchio. L’episodio avvenne lo scorso 29 settembre 2017, sulla Cilentana. Nei giorni scorsi anche il Ministero dell’Interno si era espresso positivamente sull’utilizzo dell’apparecchio.
«Mettiamo la parola fine ad una vicenda davvero incredibile, per non dire altro, che occorse nel settembre scorso ed espose i nostri Vigili urbani ad attacchi gratuiti, senza pari», dichiara il sindaco di Agropoli Adamo Coppola, ma c’è chi sostiene la tesi opposta.
L’avvocato Francesco Cesaro, infatti, è pronto a dar battaglia, forte di una recente vittoria in Tribunale. “Ho appena vinto a Salerno con la prima sentenza favorevole agli utenti della strada che ha bocciato lo Scout Speed – sent. n.1838/2018 del 29.03.2018 – basata sui fatti veri e non sulla favola di questo parere del.Ministero dell’ Interno”, spiega. “Il parere chiesto al Ministero, allegato anche nel giudizio con il sottoscritto in cui hanno perso, è frutto di un quesito volutamente generico, un goffo e bieco tentativo dei Comuni per sottrarsi alle loro responsabilità, la loro strategia è quella di chiedere al Ministero se può un Comune prendere in comodato un veicolo privato, il Ministero risponde semplicemente si, cosa che tutti sanno essere lecita e che non è stata mai contestata, lo sappiamo tutti che è possibile – evidenzia l’avvocato Cesaro – I Comuni non dichiarano però (rectius nascondono impudicamente) che non hanno nessun contratto di comodato con la proprietaria del veicolo Recov Italia srl (il contratto di comodato protocollato agli atti del Comune di Agropoli è tra due società private consorziate del Consorzio Gives) e che usavano il veicolo contemporaneamente, per cui è logico anche che non potevano fare tre contratti di comodato. Nonostante il Ministero non sia al corrente delle vere circostanze illecite di utilizzo, ha specificato che un solo comune può usare l’apparecchio perché lo stesso deve essere costantemente mantenuto nelle mani della municipale e non può essere portato da privati altrove”.
“Il ministero – conclude l’avvocato – ha dato quindi torto ai Comuni aggiungendo questa cosa al parere, pur se è stato ingannato lo stesso Ministero da un quesito generico e creato ad arte. Per quanto riguarda la visibilitá del Veicolo il Tribunale di Belluno ha chiarito che un decreto ministeriale non può prevalere sulla legge, quale é il codice della strada che impone la visibilità delle postazioni”.