“Non possiamo essere complici di una lenta agonia”
“La capitale del Cilento, che doveva essere cuore pulsante dell’economia e della sua anima commerciale e doveva diventarne il fulcro, vive oggi uno dei momenti più bui e drammatici della sua storia economica, la chiusura di tante attività ne sono la certificazione autentica. Il centro, il lungomare S. Marco, via De Gasperi, via Pio X , e tante altre zone sono ormai lo spettro di quella che era la Agropoli degli anni 70/80/90 dove fiorivano attività, aprivano negozi, si avviavano attività artigianali ed eno-gastronomiche.Di tutto questo, resta solo il ricordo”. Parole di Emilio Malandrino, coordinatore cittadino di Forza Italia che punta il dito sulla crisi del commercio in città.
“Agropoli è diventata terra di conquista di grandi centri commerciali, di attività gestite da esercenti stranieri dove, sempre più frequentemente, addirittura i nostri giovani provano a trovare lavoro, di attività speculari fra di loro gestite da persone provenienti da altra regione che , sembra, non possano giustificare, considerata la esigua vivacità commerciale, la stessa resistenza e permanenza – sostiene Malandrino – Non si può certamente addossare solo ed esclusivamente parte della colpa alla gestione politico- amministrativa dell’ultimo decennio, ma, anche essa ha fatto la sua parte contribuendo a questo.Garantire la facilitazione a tutto ciò, omettere, a volte, i necessari e dovuti approfondimenti e controlli, ridurre al minimo gli accertamenti propedeutici ed il rispetto delle regole hanno fatto il resto”.
Secondo l’esponete di Forza Italia è necessario intervenire: “ sarebbe giusto raddrizzare il tiro ed impostare una politica commerciale con indirizzi diversi, avviare un dialogo tra amministrazione e comparto del commercio, riattivare il famoso ed indispensabile Assessorato al Commercio chiamato a vigilare sull’intero settore”. La prima soluzione? La riapertura al traffico dell’isola pedonale “ per dare così alle attività di quello che una volta era considerato il salotto della city il giusto respiro, una forza ed un impulso nuovo per tanti commercianti che ancora ci credono e sperano in una ripresa possibile con coraggio e determinazione”.
“Noi non possiamo essere complici di una lenta agonia e di una morte annunciata. – conclude Malandrino – Siamo convinti e crediamo nell’efficacia e nella indispensabile necessità della Riapertura di Corso Garibaldi al traffico e/o, in alternativa, una riapertura parziale e periodica, ad orari limitati, dell’isola pedonale come esiste in tante città”.