In Italia il peggior bilancio degli ultimi anni
La stagione della caccia si chiude con trenta morti nell’arco di cinque mesi: venti cacciatori e dieci passanti. Un bilancio negativo, il peggiore degli ultimi anni secondo l’Osservatorio dell’Associazione vittime della caccia.
Ai trenta morti si aggiungono, poi, 84 feriti (60 cacciatori e 24 civili) e va registrato un incidente mortale accaduto a un minore oltreché due bambini feriti. In ambito extra-venatorio sono stati venticinque i feriti. I dati peggiori arrivano da tre regioni del Sud: quattro morti si sono verificati rispettivamente in Campania, Calabria e Sicilia.
Cilento e Vallo di Diano hanno avuto ben due decessi e altrettanti feriti.
Il primo episodio risale al settembre scorso quando l’ex sindaco di Controne, Guglielmo Storti, fu attinto al volto da un colpo esploso accidentamente da un amico. Nello stesso mese la prima tragedia: un 55enne moriva in località Gallinari di Vibonati dopo esser stato colpito da un proiettile esploso da una persona che era con lui.
Terzo episodio a Gioi, nella frazione Cardile: a dicembre, nei boschi, un sessant’enne rimase impallinato dopo esser stato scambiato per un cinghiale da altri cacciatori. La seconda tragedia, invece, sempre a dicembre: un 34enne di Sala Consilina morì in un incidente di caccia.
In seguito a questi episodi più volte il WWF ha fatto appello, ma senza esito, di fermare la stagione venatoria.