Accolte le richieste di patteggiamento
VALLO DELLA LUCANIA. Furto dell’oro di San Pantaleone. Nell’udienza che si è svolta martedì mattina presso il tribunale di Vallo della Lucania sono stati condannati sei dei sette malviventi catturarti dalle forze dell’ordine. Il giudice ha accolto le richieste di patteggiamento avanzate dai legali degli imputati.
I sei malviventi sono stati condannati dai due anni e nove mesi ai tre anni di reclusione. Per tutti un multa di 300 euro e il pagamento delle spese processuali per circa 5 mila euro. Il settimo malvivente, Lacatus Andrei, ha chiesto il rito abbreviato. L’udienza è fissata per il 20 febbraio.
I rumeni, che hanno tutti dai 20 ai 30 anni, sono agli arresti domiciliari concessi dal giudice Maria Lamberti agli inizi di novembre. Solo Lacatus è di nuovo in carcere per evasione dei domiciliari. A distanza di quasi un anno dal colpo messo a segno nella cattedrale di San Pantaleone si avvia quindi a chiudersi una triste vicenda per la comunità di Vallo della Lucania. Di fatti la vicenda giudiziaria era già stata definita mesi fa. L’udienza di martedì a distanza esatta di un anno dalla notte del colpo, ha riservato poche novità. Dalla testimonianza di Lacatus presente in aula martedì mattina sono arrivate le scuse alla comunità di Vallo per il gesto criminale.
I malviventi avevano chiesto riti alternativi accolti dal pm su cui due giorni fa è arrivata la decisione del giudice. La vicenda é stata seguita con attenzione dalla comunità locale ferita dall’azione criminale perpetrata ai danni del Santo Patrono. L’oro in parte è stato recuperato grazie al lavoro svolto dai carabinieri della compagnia di Vallo al comando del capitano Mennato Malgieri. Il comune di Vallo, con l’avvocato Gaetano Di Vietri e la Parrocchia di San Pantaleone con l’avvocato Gerardo Boccia si sono costituiti parte civile unitamente alla signora Anella Lombardo (avvocato Celestino Sansone) a cui i ladri hanno danneggiato l’auto. All’appello mancherebbe l’ottavo ed ultimo componente della banda.
A mettere a segno il colpo furono otto malviventi. Il bottino sarebbe stato poi diviso in dieci. Per tutti resta l’accusa di associazione a delinquere su cui si attende la decisone del procuratore.