Il 16 febbraio si conoscerà la città vincitrice
Niente da fare per Capaccio Paestum e Agropoli. Entrambe le città, così come le altre campane Benevento, Salerno, Caserta, Aversa, Telese e Ravello, non sono rientrate tra le dieci finaliste candidate a Capitale Italiana della Cultura 2020.
La Commissione ha infatti reso noto le città che invece dovranno, ora, presentare il proprio progetto nelle audizioni che la Commissione presieduta da Stefano Baia Curioni terrà a Roma. La Commissione entro il 31 gennaio dovrà invece sottoporre al Ministero il progetto della città proposta come vincitrice. Il nome di chi si aggiudicherà il titolo di Capitale Italiana della Cultura sarà resa nota il prossimo 16 febbraio alle ore 11.00, potrà così attuare il progetto messo in piedi sia per quanto riguarda l’offerta turistica che culturale, anche grazie al contributo pari ad 1 milione di euro erogato dal Ministero per i Beni Culturali e del Turismo retto da Dario Franceschini.
Le città della short list arrivate in finale, superando le altre 21 candidate al bando dello scorso maggio, sono: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.
L’iniziativa, istituita con la Legge Art Bonus per il periodo 2015 – 2018 per valorizzare la progettualità delle candidate italiane a Capitale Europea della Cultura 2019 e divenuta stabile con la Legge di Bilancio 2018, è volta a sostenere e incoraggiare cartelloni di eventi e attività capaci di far recepire in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.