Il programma intende certificare le qualità ambientali delle località rurali e premiare i Comuni più virtuosi con le celebri ” spighe”
Il Comune di Capaccio Paestum ha accettato una nuova Eco – sfida per il 2018.
Si tratta del progetto Spighe Verdi”, l’eco label che certifica la qualità ambientale delle località rurali, premiando quelle buona pratiche di sostenibilità che hanno effetto positivo sugli ecosistemi, sulle popolazioni, sul turismo e sulla commercializzazione dei prodotti agricoli. Quella offerta da ” Spighe Verdi” è un’onorificenza che riconosce a un intero territorio l’impegno nella ricerca e conservazione di un equilibrio duraturo fra ambiente, società ed economia.
Il progetto, inevitabilmente, diventa un obiettivo collettivo, perseguito in sinergia, in cui Amministrazione Comunale, agricoltori, associazioni, singoli cittadini e, perché no, anche turisti, diventano soggetti attivi per la sua realizzazione.
Il piano ” Spighe Verdi” nasce e cresce in seno all’organizzazione non governativa e no profit FEE ( Foundation for Environmental Education), conosciuta ai più per aver gestito il programma ” Bandiera Blu”, che premia i mari più puliti della penisola. Con le spighe, tuttavia, si vuole fare un passo in avanti, favorendo lo sviluppo sostenibile dell’ambiente rurale, con un’attenzione particolare a quelli delle aree interne del Paese.
Il Comune di Capaccio Paestum – dopo aver guadagnato nel 2017, per la terza volta consecutiva, la ” Bandiera Blu” della FEE – tenuto conto della forte vocazione rurale del territorio, ha deciso di presentare la propria candidatura per questo nuovo, prestigioso riconoscimento che può rappresentare un accattivante biglietto da visita per i tanti turisti che visitano il Cilento ogni anno.
L’adesione al programma è volontaria, gratuita e su base annuale; la valutazione delle candidature per la campagna in corso è effettuata da una Commissione di Valutazione composta da rappresentanti del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Corpo Forestale dello Stato, dell’ISPRA, del CNR, di Confagricoltura e, ovviamente, della FEE Italia.