4,3 milioni di euro per i parchi e le aree marine protette. E’ questa la cifra stanziata dal Ministero per l’Ambiente nei giorni scorsi. Sarà ora la commissione Ambiente alla Camera, ad esprimere un un parere entro il 23 giugno. Dei fondi circa 2,8 milioni di euro vanno ai parchi, i restanti sono per le aree marine protette (quasi 1,4 milioni). I parchi che prendono il massimo dello stanziamento, e cioè 145 mila euro, sono sei. Le aree marine più premiate sono invece 10, e hanno come assegnazione un contributo di 70 mila euro.
145 mila euro vanno a Cilento e Vallo di Diano, Gargano, Gran Sasso e Monti della Laga, Maiella, Pollino, Stelvio. La procedura per la definizione della quota si basa sulla complessità territoriale e amministrativa delle aree. In particolare i parametri sono tre: superficie occupata da ciascun parco; superfici delle zone naturali di riserva integrale; numero dei Comuni che ricadono all’interno del parco. Poi, vengono previsti altri contributi alle Convenzioni internazionali (515 mila euro), alle ‘Azioni di rilevanza nazionale’ (50 mila euro), e ai parchi minerari (670 mila euro).
Le aree marine più preziose sono invece dieci. A loro spetta un contributo di 70 mila euro: Capo Caccia (Alghero), Capo Carbonara (Villasimius), Miramare (Trieste), Plemmirio (Siracusa), Porto Cesareo (Lecce), Portofino (Genova), Punta Campanella (Napoli), Sinis (Oristano), Tavolara (Olbia), Torre Guaceto (Brindisi). Quelle che rimangono ne avranno 40 mila. Tra queste ci sono Asinara, Cinque Terre, Pelagie, Ventotene, Santa Maria di Castellabate. Per le aree marine le quote sono decise in riferimento alla suddivisione in zone Aspim, ‘Aree specialmente protette di importanza mediterranea’ che necessitano di “un aumento di responsabilità sul controllo dell’ambiente”, e zone non Aspim. Ci sono infine tre parchi minerari: il Parco tecnologico ed archeologico delle colline metallifere grossetane, il Parco museo delle miniere dell’Amiata sempre vicino a Grosseto e quello delle miniere di zolfo delle Marche.